Cagliari, l’idea del Comune per la lotta alle discariche: sì al secco negli ecocentri
Il rispetto del calendario e l’esigenza di conferire quantitativi oltre il consentito potrebbe incoraggiare “i caddozzi” e alimentare il fenomeno dell’abbandono selvaggio dei rifiuti. Il piano del Comune: portare il secco extra soglia negli ecocentri.
Anche il rifiuto secco negli ecocentri, per debellare il fenomeno delle discariche abusive che inquinano in città. La proposta è in discussione in consiglio comunale. L’atto di indirizzo sulla modalità conferimento della frazione secco indifferenziato è stato discusso oggi nell’ambito della commissione Igiene del suolo alla presenza dell’assessore Alessandro Guarracino. Per ora ha incontrato le perplessità dei consiglieri di opposizione.
Secondo il Comune, si possono verificare delle circostanze specifiche, per le quali l’utente ha l’esigenza straordinaria di conferire un quantitativo extra soglia di rifiuto secco, o quella di dover conferire il secco secondo tempistiche diverse da quelle previste dal calendario del ritiro porta a porta.
L’utente ha la possibilità di rivolgersi ad un soggetto privato autorizzato, ma “purtroppo” si legge nella bozza della modifica al regolamento “si teme che tali circostanze possano in qualche modo alimentare l’abbandono selvaggio dei rifiuti”.
Il Comune pensa quindi alla rimodulazione, in forma sperimentale, del servizio di raccolta dei rifiuti, prevedendo la possibilità di conferire la frazione del secco anche presso gli ecocentri di tipo A, utilizzando gli stessi criteri di parametrazione economica, in funzione del volume conferito, già previsti dalla Tarip. Monetizzando, a carico dell’utenza, secondo un criterio di progressività, gli eventuali volumi di secco extra soglia, conferiti all’ecocentro e, infine, stabilendo l’utilizzo di involucri trasparenti per il conferimento, al fine di consentire agli operatori di verificare l’effettiva consistenza della frazione secca ad esclusione delle altre tipologie di differenziato.
La proposta attende il via libera della commissione e, successivamente, quella del consiglio comunale.