CAGLIARI. Incidenza dei contagi mai così alta, terapie intensive occupate oltre il 10 per cento e letti in area medica che superano il 15: la Sardegna ha numeri da zona gialla che, se venissero confermati domani, giorno della raccolta dati per il monitoraggio settimanale, porterebbero al cambio di fascia da lunedì. Poco cambierebbe, perché la zona gialla è una bianca con l'obbligo di mascherina all'aperto. Che però è stato introdotto per decreto. Insomma: sarebbe la conferma colorata di una aggravamento della condizione epidemiologica dell'Isola. Dove il Covid, mentre si raggiunge il picco, sta iniziando a pesare su tutte le attività ospedaliere, con posti letto che vengono tolti alle patologie ordinarie per essere usati per i pazienti contagiati. Così ecco che la Regione, dopo una riunione dell'unità di crisi, ha deciso di rendere attivabili in solo giorno altri 26 letti in terapia intensiva.
Ad allentare la pressione sulle Rianimazioni, purtroppo ci sono i morti, che non necessitano più di cure. Ieri sono stati sette, oggi quattro: due uomini di 77 e 88 anni, residenti rispettivamente nella provincia di Nuoro e di Sassari, e due donne di 81 e 88 anni residenti rispettivamente nella provincia del Sud Sardegna e nella Città Metropolitana di Cagliari. Con due nuovi ingressi, oggi i posti letto occupati sono 27, come ieri. Ma, dicono dalla Regione, i posti letto realmente attivi sono solo 30. Ne servono altri.
Più pesante il bollettino dei ricoverati con sintomi, non gravissimi: oggi ne risultano 26 in più rispetto a ieri., per un totale di 261.
C'è anche il dato dei contagi, ma ormai l'affidabilità sul quotidiano è scarsa. Oggi risultano 2023 nuovi positivi. Ma oltre 800 arrivano dalla provincia di Nuoro. Ieri, dalla Asl barbaricina, ne erano stati comunicati zero: di nuovo, gli uffici ai piedi dell'Ortobene arrancano, aggiungendo confusione a una situazione già confusa.