CAGLIARI. La Sardegna fa registrare i record di contagi dall'inizio dell'epidemia: con 771 nuove positività rilevate è stato sbaragliato il picco registrato il 13 dicembre dell'anno scorso, quando la curva era salita a quota 633. Il quadro è peggiorato da un altro elemento: nella conta di oggi vengono inseriti appena 3 nuovi casi nella provincia di Nuoro. Ieri nello stesso territorio erano stati 4. Le cose sono due: o i monti barbaricini stanno respingendo il virus, oppure si è inceppata la macchina della gestione dei numeri. E la seconda ipotesi è di gran lunga più realistica.
Quindi è ipotizzabile che in realtà la Sardegna stia viaggiando poco al di sotto dei mille contagi al giorno. Nella altre province i casi sono così distribuiti: 357 nella città metropolitana di Cagliari, 201 tra Sassarese e Gallura, 109 nel sud Sardegna e 99 nell'Oristanese. Più i tre, appunto, di Nuoro.
Numeri così elevati, con un trend quotidiano che viaggia a botte di centinaia di positivi, che è inevitabile un impatto sugli ospedali. I ricoverati in terapia intensiva salgono a 15, con tre posti letto occupati in più rispetto a ieri. Mentre i pazienti in ospedale con sintomi sono 142, 6 in più rispetto a ieri. L'incidenza ormai è esplosa ma il muro dei vaccinati sta arginando la crisi del sistema sanitario che si era registrata nel 2020. I sardi morivano fino a 21 al giorno. Oggi c'è una sola vittima, di 86 anni. Un dato, quello dei decessi, destinato a crescere nel corso delle settimane. Ma che dovrebbe restare ben lontano dai terribili numeri dell'anno scorso.