MARTEDÌ, 20 OTTOBRE 2009
Pagina 1 - Cagliari
Nuovo sopralluogo dei tecnici Figc, oggi il sindaco dovrebbe dare la risposta
CAGLIARI. Se volete stare nell’elenco delle città italiane che nel 2016 accoglieranno i campionati europei di calcio, ditelo adesso. Non la prossima settimana: adesso. L’esclusione dall’elenco arriverà d’ufficio se il Comune non sarà in grado di dire sì e di spedire uno straccio di progetto di massima. Parola di Roberto Regni, Alessandro Pinco e Chaelly Thornton, i tecnici della Figc giunti ieri mattina a Cagliari per il sopralluogo annunciato e l’incontro con il sindaco e gli ingegneri, ma soprattutto con Francesco Cicero che è il capo di gabinetto di Emilio Floris cui è stata attribuita la non leggera responsabilità di salire su un treno importante per la credibilità dello sport sardo in generale e dell’amministrazione comunale in stretto particolare. Il sindaco ha convocato per stamani alle 11 i tecnici (Mossa e Zoccheddu dirigenti e Lorrai assessore ai Lavori pubblici) che devono dirgli in poche parole che cosa è in grado di rispondere la collettività cagliaritana all’invito ultimativo della Figc. L’incontro è l’unico e l’ultimo che servirà alla causa di inserire Cagliari nell’elenco delle città ospiti degli Europei, come lo fu per Italia 90 in occasione dei campionati mondiali di calcio. Il Sant’Elia nacque sulla spinta di una forte volontà sportiva della città e della Sardegna tutta. E oggi? Naturalmente alla delegazione della federazione italiana gioco calcio è stato spiegato cosa trattiene ancora il Comune dal dare una risposta. Ma i tecnici sono stati molto chiari: non interessa alla Figc quali soluzioni adotterete per mettere a disposizione dell’organizzazione un impianto a norma, interessa soltanto che lo facciate al più presto. Probabilmente si sperava in un’indicazione che aiutasse a imprimere velocità alle scelte, ma questa non poteva arrivare e non è arrivata. L’unica certezza è che il Sant’Elia non ha uno solo dei requisiti chiesti dai tecnici e che bisogna sposare un progetto nel giro di un paio di giorni. Una gara pubblica non sarà eludibile, ma in Comune, si sa, il dibattito si è radicalizzato attorno a Cellino: i sì e i no riguardano il suo progetto. Perché lo sanno tutti ormai in città che ristrutturare il Sant’Elia sarebbe un’operazione costosissima con un risultato meno brillante di uno stadio nuovo. Quindi convince l’idea di buttare giù il Sant’Elia e rifarlo, ma lo scontro politico si apre a questo punto: glielo facciamo fare a Cellino lo stadio nuovo oppure no? E con quale formula di gestione? E con quali vantaggi per il Comune? O per lui? Una gara pubblica si deve fare, ripetono in Municipio, anche se però questo non serve agli anti-Cellino perché è solare il fatto che essendo lui il proprietario della squadra della città e quindi abbia interesse ad avere uno stadio, mentre altri non si sono fatti avanti per realizzare uno stadio, ecco che il più accreditato a vincere la gara sarebbe proprio lui. Dunque come uscirne? Si saprà oggi. O meglio: si deciderà oggi, il fatto che si sappia non è automatico perché la giunta non si può permettere una forzatura che sarebbe un campanello politico non poco rumoroso. I pro e i contro a Cellino sono trasversali agli schieramenti maggioranza-opposizione. Il capo di gabinetto intanto ha fatto tutto quello che si poteva di contorno alla decisione principale. I contatti con Sogaer, con le associazioni di albergatori e con la Regione (assessorato al turismo) sono tutti smarcati in agenda e il dossier sulla logistica di supporto alle manifestazioni sportive è pronto per partire. Anche il Ctm farà la sua parte e ci sarà un non secondario coinvolgimento di tutte le municipalità del Cagliaritano per assicurare servizi e comfort. Manca «solo» lo stadio, insomma. Un grattacapo successivo sarà la gestione della struttura: come lo dovrà gestire il privato al posto del pubblico? Con quale formula tecnico-giuridica. Anche qui il capo di gabinetto ha cercato soluzioni assieme agli esperti legali del Comune e all’assessore al Patrimonio.