Casa del povero. Nell'inchiesta spunta una denuncia presentata da don Manca
E ora salta fuori un esposto archiviato. Lo ha presentato don Giovanni Manca, l'ex presidente della onlus Madonna della Strada, contro il suo predecessore, l'avvocato Enrico Mercurelli.
Non si conosce il contenuto ma una cosa è certa: il magistrato che sta indagato su quello che ha tutta l'aria di un ammanco dalle casse della onlus che gestiva l'Albergo del povero di Mulinu Becciu ha acquisito al fascicolo pure quell'esposto, che non è neanche vecchio: è stato presentato quest'anno, in primavera. Ora, evidentemente, è importante rileggerlo alla luce di quello che sta venendo fuori dopo l'apertura di un fascicolo per falso e l'iscrizione nel registro degli indagati dei componenti del consiglio d'amministrazione della onlus fino al 2004: il presidente Enrico Mercurelli, 42 anni di Cagliari, il suo successore, l'ex parroco della chiesa Madonna della Strada don Giovanni Manca, Fausto Utzeri, 47 anni di Cagliari.
Il falso è legato alla sostituzione di una persona: nel dicembre 2008 Antonello Pinna, 42 anni, nato e cresciuto a Mulinu Becciu, ha ricevuto cartelle esattoriali per 400.000 euro. Risultava socio fondatore della onlus ma non ne sapeva niente. Così ha presentato una denuncia in questura.
Gli agenti sono andati a spulciare i conti della onlus dal 2001 fino al 2004: dal Comune sono arrivati 31 bonifici per quasi 700.000 euro. In forza di una convenzione firmata nel marzo 2001 la onlus Madonna della Strada si occupava dell'albergo del povero di Mulinu Becciu. Quando gli inquirenti hanno acquisito i documenti all'Agenzia delle Entrate è saltata fuori un'anomalia, già segnalata con una lettera al Comune, nel 2004, da don Sanna nel momento in cui Mercurelli era stato esautorato: il presidente ha trasferito dal conto della onlus su quello suo personale moltissimi soldi, 40 milioni di lire nel 2001, 28.000 euro nel 2002, 30.000 nel 2003, 60.000 nel 2004, in tutto quasi 200.000 euro.
È riuscito a trasferire in tre tranches altri 75.000 euro anche l'anno dopo, quando non era più presidente. Il problema è ora capire se la onlus sia controllata dal Comune, nel qual caso Mercurelli, in qualità di incaricato di un pubblico servizio, rischierebbe un'inchiesta per peculato.
Intanto dichiara: «Al momento delle mie dimissioni nel rituale passaggio di consegne veniva ratificato il mio operato, senza contestazione alcuna, e rilasciata, per questo, una ampia liberatoria; successivamente gli amministratori dell'epoca confermavano la correttezza del mio operato».
20/10/2009