Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nuovo giro di vite contro i fannulloni

Fonte: L'Unione Sarda
20 ottobre 2009

Pubblica amministrazione: il ministro “pentito” per i tagli all'orario sulla reperibilità

Brunetta: «Fiducia mal riposta, l'assenteismo è ripartito»

La retromarcia è scattata dopo l'impennata dell'assenteismo che, sempre secondo le stime del ministero della Pubblica amministrazione, è salito del 20-22% in due mesi, tra agosto e settembre.
Si riaccende la lotta contro i fannulloni: il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta si è detto pentito per avere tagliato l'orario di reperibilità e ha annunciato correzioni. La retromarcia è scattata dopo l'impennata dell'assenteismo, che, sempre secondo le stime di Palazzo Vidoni, è salito del 20-22% in due mesi, tra agosto e settembre. «Avevo tentato di dare fiducia riducendo da 11 a 4 le ore della reperibilità giornaliera per i controlli medici. Ora riscontriamo il 20-22% di assenze in più», ha affermato il ministro. In realtà già qualche giorno addietro il titolare della Pubblica Amministrazione aveva dato segno di scontento. E nel corso del Question Time alla Camera dei deputati aveva ammonito «quei medici conniventi con la parte peggiore della pubblica amministrazione per quanto riguarda le false giustificazioni e le assenze».
IL PIANO Così Brunetta si prepara a rivedere di nuovo le fasce di reperibilità per le visite fiscali dei dipendenti pubblici in malattia, che a questo punto potrebbero tornare ad allungarsi tornando alla precedente formulazione 8-13 e 14-20. L'estensione è stata portata avanti dallo stesso Brunetta, che però in estate è tornato su suoi passi e ha abrogato parte della sua riforma ristabilendo l'orario di 4 ore dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, mentre sono rimaste invariate le disposizioni sul decurtamento dello stipendio, per la parte relativa al trattamento accessorio, per i primi dieci giorni di malattia.
GIRO DI VITE Il taglio era stato interpretato come un marcia indietro nella battaglia contro i fannulloni mentre il ministero lo aveva spiegato come il «premio» per i «confortanti risultati del monitoraggio sulle assenze per malattia nella Pubblica amministrazione, che registrava una riduzione media annua superiore al 35%». Palazzo Vidoni, si diceva anche soddisfatto del «comportamento più vigoroso dei medici», che aveva fatto segnare un calo anche nel settore privato. Ecco che meno di un mese fa il ministro parlava di risultati «clamorosi e senza precedenti», invece oggi ha ammesso come purtroppo l'assenteismo dei dipendenti pubblici sia aumentato, confessando di «avere sbagliato» nel dare fiducia agli statali e concludendo: «Mi dovrò correggere».

20/10/2009