Rassegna Stampa

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Cagliari è nella top ten delle città più digitali d’Italia

Fonte: web Castedduonline.it
24 novembre 2021

Cagliari è nella top ten delle città più digitali d’Italia
Il capoluogo sardo è al nono posto in Italia e prima nel Mezzogiorno nella classifica nazionale che valuta l'indice di innovazione digitale

 

Cagliari è nella top ten delle città più digitali d’Italia. L’esperienza della pandemia ha spinto la trasformazione digitale delle città italiane in modo generalizzato, ma sono le amministrazioni che già negli anni passati avevano avviato radicali processi di innovazione a mostrare oggi i risultati migliori. Nel 2021 Firenze si conferma per il secondo anno consecutivo il capoluogo più digitale d’Italia, seguita da Milano (al secondo posto) e Bologna (al terzo), con Roma, Modena, Bergamo (a pari merito al quarto posto), Torino, Trento, Parma e il capoluogo sardo, prima città del Mezzogiorno, a chiudere la top ten.

Sono i risultati di ICity Rank 2021, l’indagine sulla digitalizzazione delle città italiane di FPA, società del gruppo Digital360, presentata questa mattina in occasione di Forum PA Città. La ricerca valuta il posizionamento dei comuni capoluogo nell’indice di trasformazione digitale, ottenuto dalla media aritmetica di otto indici settoriali: disponibilità online dei servizi pubblici, disponibilità di app di pubblica utilità, integrazione delle piattaforme digitali, utilizzo dei social media, rilascio degli open data, trasparenza, implementazione di reti wifi pubbliche e diffusione di tecnologie di rete.

È questa “innovazione di sistema” l’elemento che identifica le città digitali, come sottolinea Gianni Dominici, Direttore generale di FPA: “Le prime 22 città della classifica sono le città digitali, quelle che utilizzano in modo diffuso, organico e continuativo le nuove tecnologie nelle attività amministrative, nell’erogazione dei servizi, nella ​raccolta ed elaborazione dati, ​nell’informazione, nella comunicazione e nella partecipazione. Sono città che possono diventare ‘piattaforma’, creando le condizioni per lo sviluppo economico e sociale dei loro territori grazie al digitale. Nel gruppo più avanzato si trovano soprattutto grandi città del Nord, ma non mancano eccezioni di piccole dimensioni, come Pisa o Cremona, e alcune città del Sud, come Cagliari, Palermo o Bari, che dimostrano come un uso sapiente del digitale possa modificare le tradizionali geografie dell’innovazione”.

Dopo le prime 22 città, si trova una fascia intermedia in cui si colloca la maggioranza dei capoluoghi italiani, città che alternano posizionamenti alti o bassi a seconda dei settori: Pavia (23° posto),Siena (24°), Piacenza (25°), Napoli (26°), Lecce (27°), Vicenza (28°), Padova (29°), Ravenna (30°) e via via circa 60 città “in evoluzione” nel percorso di trasformazione digitale, che è plausibile possano migliorare le performance con relativa facilità. In coda, invece, una ventina di capoluoghi in ritardo in quasi tutti gli indicatori: chiudono la classifica Caltanissetta (88° posto), Potenza (89°), Fermo e Teramo (90°), Chieti (93°), Catanzaro (94°), Crotone e Benevento (95°), Cosenza e Rieti (97°), Trapani (99°), Caserta (100°), Nuoro (101°), Foggia (102°), Agrigento (103°), Avellino (104°), Carbonia (105°), Isernia (106°) e la maglia nera Enna al 107°.

“Entriamo nella fase di attuazione del Pnrr che ha definito una visione strategica del futuro fondata sulla trasformazione digitale, e in questa fase sarà fondamentale il ruolo delle realtà urbane – dice Andrea Rangone, presidente di Digital360 -. Le città oggi sono le porte di ingresso per la partecipazione attiva, autonoma e responsabile di cittadini e imprese, in un momento in cui serve il massimo coinvolgimento di tutti. Le realtà più innovative vanno messe in condizione di sfruttare al massimo le loro capacità, mentre le più statiche dovranno essere sostenute per riattivarne le capacità di innovazione”.