Scabbia nelle scuole di Cagliari e chiusure: "No allarmismi, c'è sempre stata"
CAGLIARI. Prurito, anche notturno, ed escoriazioni sul corpo. Questi sono i sintomi della scabbia: malattia che in Sardegna non è mai scomparsa ma che in questi giorni, a Cagliari, ha portato alla chiusura di 5 scuole in sette giorni.
“Il panico che si sta creando è legato al fatto che pensare alla scabbia richiama i tempi di guerra, carestia o eventi eccezionali”, spiega Laura Atzori, direttore della struttura complessa di Dermatologia dell’Aou, “in realtà la malattia esiste e non l’abbiamo mai debellata”.
C’è un problema di fondo: la diagnosi. “La difficoltà diagnostica deriva dal fatto che non si pensa alla malattia e quindi arriva tardi. Il sintomo principale è il prurito, comune a una dermatite. Poi ci sono le reazioni cutanee che vengono confuse con allergie o altre malattie come la psoriasi. Così si ritarda l’esame microscopico e la ricerca dell’acaro che porta a fare la diagnosi”.
Gli accorgimenti da seguire per evitare il contagio sono simili a quelli legati alle norme anticovid ben conosciute. “In tempo di pandemia sembra quasi strano il contagio”, dice la dottoressa Atzori, “bisogna evitare lo scambio anche di indumenti, o un contatto prolungato come la classica stretta di mano. Inoltre bisogna seguire una detersione accurata”.
L’allarme però deve scattare in presenza di sintomi. La specialista spiega che “in una classe, ad esempio, coloro che vengono contagiati sono quelli che hanno avuto un contatto più prolungato, quindi con il compagnetto di banco o l’insegnante”. Quindi tutte le persone che possono essere venute a contatto con un caso, a scopo preventivo possono usare una semplice crema, ma la visita è consigliata solo in caso di presenza di sintomi.
“Il prurito della scabbia è molto particolare, molto intenso e anche notturno, e soprattutto se compaiono lesioni sulla pelle, in questi casi meglio effettuare delle visite di controllo.”