Rassegna Stampa

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Cagliari, la maledizione delle scuole dopo il Covid: 5 istituti chiusi in 7 giorni per ragni velenos

Fonte: web Castedduonline.it
21 ottobre 2021

Cagliari, la maledizione delle scuole dopo il Covid: 5 istituti chiusi in 7 giorni per ragni velenosi e scabbia

Non bastava il virus. A complicare la vita ai piccoli cagliaritani ecco i ragni velenosi e l’acaro della scabbia: 5 scuole chiuse tra Monte Urpinu, Is Mirrionis e Cep. Il Comune rassicura: “Dati in linea con gli altri anni, solo maggior attenzione e prevenzione. Indagheremo sulle cause”

 


Cinque scuole chiuse in pochi giorni. Non bastava il Covid a complicare la vita ai piccoli cagliaritani ci si mettono anche i ragni velenosi e la scabbia. E’ soprattutto quest’ultima a preoccupare l’amministrazione comunale. Tuttavia, secondo fonti vicine all’Ats e a palazzo Bacaredda, non c’è nessuna emergenza, solo maggior attenzione.

Oggi la giornata clou. Truzzu ha chiuso per 48 ore la scuola di via Garavetti per la disinfestazione da “Ragno Argia” e altri due istituti per casi di scabbia (crea prurito ed è molto contagiosa): uno in una classe del plesso della scuola primaria di via Is Mirrionis e altri due casi accertati nella scuola dell’infanzia “Ada Negri” di via Castagne Vizza. Già due giorni fa un caso era saltato fuori nella scuola “Foscolo” di via Talete e il 13 ottobre altri “episodi conclamati” nel “17 Circolo” di via Castiglione.


L’argia nelle scuole è una novità (agevolato nella diffusione anche grazie ai mutamenti climatici, potrebbe essere arrivato nella scuola dal vicino parco di Monte Urpinu), mentre i casi di scabbia secondo il Comune e Ats i dati sarebbero in linea con quelli degli anni scorsi. Tuttavia, anche in virtù di quanto sta accadendo con l’epidemia in corso, si è intensificata la prevenzione e la profilassi e questo ha portato a una maggior cautela. L’anno scorso ci sono stati casi sospetti, anche se sono stati trattati diversamente. Potrebbero essere stati alcuni bimbi a portare l’acaro, che si diffonde con velocità soprattutto nelle scuole primarie per la tendenza dei bambini ad entrare in contatto fisico durante le lunghe fasi di gioco, dalle proprie abitazioni.

“Stiamo cercando di indagare sulle cause”, dichiara l’assessore alla Pubblica Istruzione Rita Dedola, “ma con grande cautela per evitare ogni tipo di ripercussione sui bambini”.