Cagliari, dopo 30 anni sabato chiude il Caffè degli Spiriti: addio movida e drink, arriverà un infopoint
La decisione della Giunta Truzzu anticipata a fine 2020 da Casteddu Online, sabato ultima serata nel locale in cima al Bastione di Saint Remy: “La fine di un’era”. Lì, al posto di decibel e balli spesso sfrenati, arriveranno i turisti che vorranno prendere opuscoli e cartine per visitare la città
Sabato 16 ottobre 2021. Dopo trent’anni chiude per sempre il Caffè degli Spiriti nella terrazza del Bastione di Saint Remy a Cagliari. “La fine di un’era”, spiegano, telegraficamente, i gestori, invitando i clienti, sia storici sia nuovi, a partecipare all’ultima serata fatta di musica e drink. La chiusura era nell’aria da dieci mesi: a dicembre 2020 il Comune di Cagliari decide che, al posto di deejays, bevande e gente che balla è meglio realizzare un infopoint. E così, il locale di 124 metri quadri inaugurato a ottobre 1991 chiude per sempre. Trent’anni esatti, fatti di serate terminate quasi all’alba, movida a go go e qualche polemica da parte dei residenti di Castello per la musica e il rumore nel cuore della notte. La chiusura del Caffè degli Spiriti arriva a due settimane dal termine ultimo per restituire le chiavi. il 31 ottobre prossimo. Le luci e le spillatrici di birra si spegneranno all’unisono, e la città saluterà uno dei poli del divertimento notturno. La decisione della Giunta Truzzu porta, in parallelo, anche a un nuovo progetto per la struttura.
L’idea è infatti quella quella di realizzare un’attività volta alla valorizzazione in chiave turistica: lo spazio che da domenica prossima sarà libero ospiterà uno luogo di servizio di promozione turistica del monumento, con infopoint, bookshop, merchandising di articoli connessi al marchio territoriale della Città di Cagliari e alla sua identità. E con una piccola caffetteria con ristoro garantito, ma nulla di paragonabile al Caffè degli Spiriti. E questo per garantire, oltre alla promozione del sito, anche la salvaguardia, il presidio e la sicurezza del bene, preservandolo dai possibili rischi legati alla malamovida come l’inquinamento acustico e l’abbandono di rifiuti.