Settembre 2021: il mese della battuta in ritirata del Covid dalla Sardegna
CAGLIARI. Primo settembre 2021, la Sardegna conta 389 nuovi positivi al Covid. L'incubo sembra non dover finire mai e l'isola è la seconda regione per incidenza dei nuovi contagi nell'arco di una settimana. Quel giorno l'indicatore della diffusione del virus in rapporto alla popolazione – calcolato sulla base dei sette giorni precedenti – è a 126,9. Si parla di rischio zona gialla, perché l'ondata ha portato così tanti pazienti in ospedale che le soglie imposte dal decreto Draghi sono lì, a un passo dall'essere superate.
Ma non succede. Anche perché nei ricoveri quotidiani il sistema ufficiale non conteggia i malati che vengono tenuti per giorni in pronto soccorso: non in reparto, quindi non contano come posti letto occupati. Da allora, però, è iniziata la discesa. La Sardegna ha iniziato a liberarsi dal virus. Che sembra sparire. Prima lentamente, poi con sempre maggiore rapidità. Tanto che, come rivelano i grafici, nel giro di poco più di tre settimane oggi, 23 settembre, l'incidenza è scesa a 24. Come ai primi di luglio. Ma allora era in salita. Quindi, guardando le curve, è più corretto dire che la Sardegna è tornata alla situazione di maggio, quando tutti i grafici del Covid dicevano che il virus aveva mollato la presa. Tanto da crollare a d appena 4 contagi ogni 100mila abitanti nell'arco di una settimana. E come a maggio si allenta anche la pressione sugli ospedali, con tutti i reparti, terapie intensive comprese, che si svuotano.
Gli osservatori dicono che ci si aspetta una ripresa del contagio legata alla riapertura delle scuole e al massiccio ritorno al lavoro. Previsioni. Resta un fatto: con quasi l'80 per cento dei vaccinati, settembre è il mese della ritirata del Covid dalla Sardegna, che fa registrare un crollo di contagi che non ha pari in nessuna altra regione. Quella più massiccia dall'inizio dell'epidemia.