Mercatino dell’antiquariato, l’eterno fascino del passato nella piazza del Carmine
Il mercatino dell'antiquariato, meta d'obbligo degli amanti del fascino di ciò che fu, ma anche degli oggetti semplici simbolo della nostra Isola.
Nelle mattine della domenica cagliaritana piazza del Carmine si trasforma in una macchina del tempo che permette a tanti di tornare indietro nel passato.
È il mercatino dell’antiquariato, meta d’obbligo degli amanti del fascino di ciò che fu, ma anche degli oggetti semplici simbolo della nostra Isola.
Il sole bacia lo spiazzo sottostante la Madonna, tutto attorno tavoli e stand regalano a passeggianti e habitué la possibilità di ricordare ciò che anche loro sono stati.
Guardando qua e là, le cartoline della vecchia Cagliari rievocano nella mente i momenti in cui le emozioni di un viaggio non si condividevano sui social, ma con amici e familiari. Grafie di ogni tipo, nel retro delle numerose fotografie della città, testimoniano quanto un tempo la scrittura fosse davvero importante. A fianco, anche qualche bella busta di francobolli, forse destinati a una futura estinzione, ma indubbiamente carichi di significato: la filatelia resiste ancora all’avanzare della modernità.
Mobili e quadri antichi certamente non mancano nella piazza del Carmine, insieme ai tessuti e all’artigianato di Sardegna. Così come sapori e profumi, quelli della lavanda, che si possono respirare da qualche parte, durante la passeggiata.
Ancora, un ferro da stiro antico a carbone, “come quello che aveva nonna”, è su qualcuno dei tavoli, pronto a raccontare la sua storia. Insieme ad alcune antiche bilance. Si vende tutto? Come sempre, dipende dalla giornata e dalla bravura del mercante. La gente si ferma sempre, curiosa di tutto. Come potrebbe non esserlo?
Lampadari di murano regalano un tocco d’arte vicino ai tavolini del bar: l’immortale opera dei mastri vetrai veneti nel cuore di Cagliari.
E poi, immancabili alla fiera dell’antichità, ci sono i libri, di genere diverso e di vario prezzo. Dai romanzi ai veri e propri pezzi da collezione, insieme alla storia di Cagliari e della Sardegna raccontata in tante pagine. Un volume di Paese d’ombre di Giuseppe Dessì è in compagnia di un compendio di algebra: la cultura, giustamente, è bella in ogni sua forma.