Marina Café Noir ora sbarca al Poetto: “Navigatori con la valigia piena di libri”
L’immagine è quella di marinai alla disperata ricerca di una possibilità di vita. “Ci ricorda le proteste dei mesi scorsi, quella degli operatori dello spettacolo – spiega Giacomo Casti, attore e direttore artistico di Marina Café Noir -, quando le persone si sistemavano nelle piazze coi bauli. In questi mesi di pandemia siamo stati tutti così: marinai perduti – questo il titolo di quest’anno – in attesa di partire di nuovo”. La nuova edizione del festival letterario più longevo dell’Isola si apre sotto il segno della ripartenza, come se – dopo mesi di paralisi e incertezze – fossimo pronti nuovamente a salpare con una valigia carica di libri, dischi e storie in grado di aiutarci nella navigazione incerta di questo periodo. È la numero 19, a un passo dal ventennale, e come spesso è capitato negli ultimi anni la formula rimane la stessa – incontri, dibattiti, reading e spettacoli musicali – ma non la location. Da oggi fino a sabato notte l’appuntamento è al Corto Maltese al Poetto. Che ha pure senso, considerato il tema di questa edizione.
“Dopo il Giardino sotto le mura al Terrapieno e la pizza Garibaldi delle ultime edizioni avevamo voglia di cambiare – spiega Casti -. Spesso proviamo a individuare nuovi luoghi da restituire alla città. Quest’anno pensavamo di lavorare nel centro storico ma poi ci siamo chiesti: perché non soddisfare completamente la suggestione marinara individuata come filo conduttore? Del resto non siamo nuovi alle incursioni al Poetto: qualche anno fa per un incontro con Francesco Abate costruimmo dei casotti”. Il tema comunque non va inteso in chiave pessimistica, anzi. “Questi marinai perduti non sono affatto persi – precisa Casti -, stanno aspettando la nave giusta o il libro giusto per riprendere il mare. E del resto oltre a una riflessione sull’individualità e sulla capacità di gestire la solitudine, attraverso diversi libri presenteremo il tema più cogente che è quello delle relazioni. Questo periodo ci ha costretto a riflettere sulle nostre priorità, sui rapporti con le persone che amiamo, sulle nostre passioni”.
La prima giornata parte subito forte grazie a uno dei più importanti narratori italiani, Giancarlo De Cataldo. Poi letteratura internazionale con la danese Siri Jacobsen, il debutto di Carlotta Vagnoli – giornalista, blogger e influencer – col suo sguardo sui temi della parità e della violenza di genere. In apertura il set acustico di Chiara Effe e Matteo Leone che porteranno in musica alcuni romanzi con chiari riferimenti marinareschi, e dalle 21 letture omaggio a Fedor Dostoevskij nel bicentenario della sua nascita. In scena una delle più apprezzate attrici italiane degli ultimi anni, Milena Mancini,con le musiche di Maria Teresa Sabato e Giulia Dessy. Alle 22 riflettori puntati su Fausto Siddi, che porta sul palco “Il contino” reading-concerto tratto dall’ultimo romanzo di De Cataldo. Le musiche sono firmate da Samuele Dessì alla chitarra, Andrea Schirru alle tastiere, e impreziosite dalla voce di Elena Schirru. Si chiude poi alle 23 con un concerto che è un omaggio al Mediterraneo, dal titolo Annegato gopai. Una performance inedita di Frantziscu Medda Arrogalla e Mauro Palmas tratta dal loro ultimo album Meigama.
“Siamo molto curiosi di capire come risponderà la comunità che si riconosce nel nostro modo di fare – dice Casti -. Dai feedback ricevuti questa potrebbe essere un’edizione molto partecipata. La voglia che registriamo intorno a noi è la stessa che abbiamo noi: riappropriarci della normalità di stare insieme nello stesso posto e condividere storie e musica”. A proposito dell’interesse registrato quest’anno, gli organizzatori sono rimasti felicemente spiazzati dal ricambio generazione che potrebbe esserci grazie alla presenza di Vagnoli. “Lei ha un mondo di riferimento che non è quello del nostro pubblico storico – dice Casti – e molte ragazze giovanissime ci chiedono informazioni sulla sua presentazione. I temi che tratta e come li tratta sono molto contemporanei, un segnale anche per un gruppo come il nostro per guardare di più nella direzione delle generazioni precedenti. Le nostre bussole sono le nostre passioni, ma andiamo per il ventennale ed è giusto indirizzare le antenne verso mondi non nostri ma che portano temi che ci interessano molto”. Il ventennale, appunto. La storia di Marina Café Noir – e dell’associazione Chourmo che lo organizza – ha attraversato un lungo periodo della storia culturale di Cagliari e l’edizione del 2022 potrebbe anche essere l’occasione per riflettere sul futuro del festival. “Credo ci sia un seme forte di coerenza in quello che abbiamo fatto e che le persone che ci seguono continuano a cogliere – racconta Casti -. Abbiamo bussole etiche molto forti, una linea politica che non vuol dire partitica ma è più una aspirazione sociale, una attenzione forte ai diritti. Questo è un buon momento per capire cosa fare in futuro e come apportare delle innovazioni”.
Nei giorni successivi si prosegue con Viola Ardone, Liz Moore, Alice Urciuolo, Andrea Staid, Nicola Camera, Emilia Agnesa, Safir Nou, Federico Sirianni, Dario Marodin (venerdì) e poi con Nicola Lagioia, Patricio Pron e Marco Del Corna, l’omaggio a Battiato a cura di Matteo Sau, Gianluca Pischedda, Ivana Busu, Andrea Lai e Antonio Pinna, le letture di Valentino Mannias con le musiche de La città di notte e quelle di Vinicio Marchioni, con Fabrizio Lai e Stefania Secci Rosa (sabato). “Vorrei sottolineare che mai come quest’anno – conclude Casti – la qualità musicale, soprattutto sarda e più nello specifico cittadina, sia molto forte. La qualità media dei musicisti con cui lavoriamo è alta e tutti hanno dischi usciti da poco o in uscita. Prodotti che non hanno nulla da invidiare a produzioni nazionali e internazionali”.
(Foto di Ale Cani)