Rassegna Stampa

Il Sardegna

Al Lirico stecca da 2 milioni «La Regione aiuti il Teatro»

Fonte: Il Sardegna
16 ottobre 2009

Il buco. Allarme dei sindacati. Preoccupazione per il passivo nel bilancio del 2009

Il Sovrintendente Pietrantonio: «Al momento solo un'ipotesi». Appello alle Istituzioni

Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it  

Il Teatro lirico ha un debito da 25 milioni di euro. «Una situazione grave», denunciano i sindicati, pronti a chiedere al Sovrintendente la documentazione sulle spese. È stato lo stesso Sovrintendente Maurizio Pietrantonio a comunicare il passivo ai lavoratori, appena 3 giorni fa. E oggi Pietrantonio si difende: ammette le cifre negative (anche se parla di ipotesi) causate dai tagli sempre più frequenti e incisivi e annuncia trattative in corso con le Istituzioni, alle quali lancia un appello: «Quale futuro per il Teatro lirico »?
I SINDACATI scrivono di aver ricevuto, in data 13 ottobre, dalla direzione aziendale, la notizia dell'indebitamento del Teatro di 25 milioni di euro che l'esercizio del 2009 verrà chiuso con un disavanzo di almeno 2 milioni. «Situazione ancor più grave », scrivono i rappresentanti dei lavoratori, «per l'affermazione che sono state spese ingenti somme la cui copertura non è esigibile e che il disavanzo andrebbe ad aggravare il bilancio 2010 creando gravi ripercussioni alla vita del Teatro. Tale situazione », concludono, «è inaccettabile e non può essere sottaciuta, tanto più per il delicato momento che attraversa il settore dello spettacolo». Le sigle chiedono quindi la chiusura in pareggio dell'esercizio 2009, anche a costo di interventi sulla programmazione (come peraltro annunciato dalla dirigenze per l'esercizio 2010). Pronta la risposta del Sovrintendente.
«HO SOLTANTO avanzato un'ipotesi con senso di responsabilità », spiega Maurizio Pietrantonio, «mancano tre mesi, ma c'è una possibile perdita di esercizio ancora tutta da valutare. Sono in corsa trattative con le Istituzioni nel tentativo di recuperare soldi non ancora arrivati ». Per il Sovrintendente si tratta dell'indebitamento storico trovato al momento del suo arrivo in via Sant'Alenixedda e che salta all'occhio perchè arrivato dopo 5 anni di chiusura in pareggio. «I contributi sono sempre meno», aggiunge, «ma, anche alla luce del nascente Parco della musica serve interrogarsi, sul ruolo, sulla vocazione e sulle aspettative del Teatro. Chiediamo alla Regione che si esprima sul futuro del patrimonio culturale, importante anche sul piano nazionale, costituito dal Lirico». I sindacati chiedono una convocazione entro due giorni per un incontro immediato e la consegna da parte del Sovrintendente della documentazione sulle dinamiche di spesa. «Chiediamo un incontro al sindaco», esclama Gianluigi Sarigu, coordinatore Rsu, «siamo il prodotto finale: noi non facciamo bulloni, facciamo cultura. Sabato abbiamo l'assemblea dei lavoratori e valuteremo se lavorare o meno per Elisir d'amore di Michele Mirabella». ¦


«Chiarezza sulle gare» ¦
¦ Alla luce dello stato critico del bilancio i sindacati chiedono l'accesso agli atti. Nel mirino gare d'appalto, (costi annui e capitolati) bandite dalla Fondazione sper la gestione dei servizi Ristorazione, Book shop e Informatizzazione del Teatro. Lumi anche sugli “straordinari forfetizzati” (i beneficiari) e l'elenco del personale tecnico-amministrativo e artistico, al quale vengono corrisposte ore di lavoro straordinarie.


Le chiavi

I tagli ai contributi e i conti in rosso ¦
¦ Governo, Regione, Provincia e Comune. Il Lirico batte cassa alla ricerca di fondi preziosi. All'appello mancano i 5 milioni di Fus straordinari concessi agli enti virtuosi (il Governo ci avrebbe ripensato). Il patto di stabilità avrebbe complicato l'iter del contributo di 5 milioni di euro tra Regione e Comune (3 milioni e mezzo la Regione e un milione e 500 mila euro il Comune). La Provincia è uscita dalla Fondazione, ma il Teatro aspetta ancora il contributo del 2008 (800 mila euro).