Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Alloggi in vendita, il Comune rilancia

Fonte: L'Unione Sarda
16 ottobre 2009

Inchiesta. Ecco quanto costano gli appartamenti popolari, chi li acquista e quanto introita l'amministrazione civica

Già ceduti 440 immobili, prezzo medio 30 mila euro

Elevata la percentuale di morosità: quasi un inquilino su tre non versa l'affitto. Ogni anno dai canoni il Comune incassa 2 milioni di euro.
Sino ad ora hanno messo in vendita 1672 appartamenti riuscendo a cederne in nove anni 440, più o meno un sesto, e ricavandone poco più di un milione e 300 mila euro. Il costo di mercato di due attici in centro. Ora il Comune aggiorna il Piano di alienazione del patrimonio Erp (Edilizia residenziale pubblica) e inserisce nell'elenco altri 661 alloggi dai quali, se riuscisse a venderli tutti, ricaverebbe due milioni e mezzo di euro. Soldi - stabilisce la legge (560/93) - da spendere per acquistare o ristrutturare altri immobili.
DOVE SONO Se nella prima tranche era stata proposta la vendita di parte del patrimonio nella zona di Is Mirrionis, via Codroipo, via Montegrappa, via Emilia e dintorni, ora entrano negli elenchi (vedi grafico a lato) tutti gli alloggi di Tuvumannu, di Santa Teresa e in parte di Sant'Avendrace.
PREZZI DA REALIZZO I prezzi sono bassi: in media 30 mila euro considerato un costo minimo di 17 mila e un massimo di 50 mila. Non sono, com'è evidente, valori di mercato. La legge stabilisce che il prezzo sia ottenuto moltiplicando la rendita catastale per 100 e sottraendo una percentuale massima del 20 per cento per la vetustà più un eventuale 10 per cento in caso di acquisto in contanti. «Una soluzione scelta da circa metà degli acquirenti», informano i funzionari dell'assessorato comunale al Patrimonio.
LE CONDIZIONI Anche perché, considerati i costi, per chi ha un reddito normale può essere relativamente semplice anticipare 8-10 mila euro e pagare il resto - solitamente cifre vicine ai 20 mila euro - in 15 anni (a tasso vigente), come stabilisce la legge.
CHI PUÒ ACQUISTARE La priorità per l'acquisto è degli inquilini assegnatari o dei familiari conviventi da almeno cinque anni, a patto che siano in regola con il pagamento dei canoni di affitto. Canoni peraltro irrisori che vanno da 9 a 220 euro per chi ha un reddito di 22 mila euro (per i lavoratori dipendenti il reddito lordo viene calcolato al 60%). Ma il costo medio della locazione dei 3148 appartamenti popolari del Comune è di 50 euro al mese. E probabilmente è questa, assieme alle oggettive difficoltà economiche degli inquilini, una delle ragioni per cui pochi acquistano: meglio continuare a pagare affitti bassi che imbarcarsi in un mutuo. Anche perché il Comune non obbliga l'inquilino ad acquistare e se non compra, riferiscono all'assessorato al Patrimonio, resta dov'è e non rischia di essere mandato via, salvo complicazioni.
MOLTI MOROSI Un'altra ragione per cui il piano procede a rilento è l'alta percentuale di morosità: quasi un inquilino su tre non versa il canone, ancorché basso. Dunque perché comprare una casa che si abita gratis?
DUE MILIONI ALL'ANNO Ecco perché da un patrimonio così vasto il Comune ricava in affitti solo due milioni all'anno. Un'inezia.
COLLU SODDISFATTO Luciano Collu, assessore al Patrimonio, è soddisfatto comunque: «Siamo in linea con il piano casa nazionale e vendere 50 alloggi all'anno è un buon dato. Che migliorerebbe se la Soprintendenza ai beni architettonici fosse più celere nel fornirci i pareri che una legge rende obbligatori per l'alienazione di immobili con più di 50 anni». Pochi, per la verità.
FABIO MANCA

16/10/2009