Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Meno controlli sui dipendenti

Fonte: L'Unione Sarda
14 ottobre 2009

Impiegati pubblici in malattia



I lavoratori pubblici in malattia non dovranno più risultare reperibili per l'intera giornata ma esclusivamente durante le fasce in vigore per i privati, cioè della 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. Si tratta di un ritorno alla normalità dopo che le norme introdotte lo scorso anno prevedevano la reperibilità per l'intera giornata dalle 8 alle 20 con esclusione della fascia dalle 13 alle 14. La “novità” è prevista dal decreto anticrisi varato a luglio.
CERTIFICATO MEDICO Lo stesso provvedimento prevede che la certificazione delle malattie, contrariamente a quanto previsto dalla “legge Brunetta” può essere rilasciata da un medico convenzionato con il servizio sanitario e non solo dalla struttura pubblica.
LA MALATTIA Fino a oggi per i dipendenti pubblici l'assenza per malattia fa perdere per i primi 10 giorni gli importi relativi alle indennità accessorie e anche a quelle pagate in modo fisso e continuativo. Su questo principio, l'Inpdap è intervenuto a favore degli interessati con una circolare. Secondo l'ente previdenziale il ragionamento sulla trattenuta dev'essere diviso in due: da una parte lo stipendio e dall'altra i contributi previdenziali. La decurtazione dello stipendio introdotta dalla legge Brunetta per i primi 10 giorni di assenza, che comunque non si applica alle malattie dovute ad infortunio sul lavoro, a causa di servizio, a ricovero ospedaliero o day hospital o alle terapie salva vita, si aggiunge alle altre decurtazioni retributive attualmente previste dal contratto in caso di malattia. Le riduzioni, comprese quelle introdotte dal ministro Brunetta, non si applicano, però, al versamento dei contributi e alla valutazione dei periodi ai fini pensionistici e previdenziali. Quindi, anche se lo stipendio viene ridotto durante la malattia, le riduzioni non incidono in alcun modo né sull'importo della pensione, né sul trattamento di fine rapporto. La circolare dell'Inpdap ha certamente chiarito un punto sul quale sindacati e dipendenti pubblici non erano d'accordo.

14/10/2009