Sopralluoghi in vista della cessione da parte della Regione. Mereu: realizzare in quelle aree case per le giovani coppie
I consiglieri comunali negli ex depositi di Monte Urpinu
Un tempo erano zone vietate. Da un anno sono passate alla Regione che dovrà trasferirle al Comune. Ieri i consiglieri della Commissione cultura hanno cominciato a visitarle per decidere che farne.
«Prego, signori»: alle dieci meno un quarto di ieri mattina la guardia giurata fa scorrere il cancello e lascia entrare Maurizio Porcelli, Gian Mario Selis, Salvatore Mereu e Ugo Storelli (poco meno di mezza commissione Cultura del Comune) in quello che fino al 2007 è stato il 68° deposito carburanti dell'Aeronautica militare italiana. Cioè 17 ettari di terreno: una bella fetta di Monte Urpinu con accesso da via Is Guadazzonis. Una fetta bucherellata (a mezza costa, nel calcare, sono scavate le cisterne che contenevano le riserve strategiche per gli aerei di stanza nell'isola) ma verde: pini, cipressi, oleandri a fare ombra a cinque caseggiati (uffici, camerata, alloggi, deposito, mensa, più una piccola cappella) dipinti, a loro volta, di un verde mimetico e a basso impatto visivo.
BENI DISMESSI I militari se ne sono andati due anni fa. Un anno fa, la proprietà di tutto è passata nelle mani della Regione. Che da allora, in attesa di avviare il dialogo per la cessione (imposta da una legge, la numero 35 del 1995) al Comune, paga il servizio di vigilanza: «Il rischio - ragiona Maurizio Porcelli, il presidente della Commissione - è che entrino gli abusivi e si impossessino degli edifici». Che sono in buono stato di conservazione. Certo, qua e là si intravede qualche cespuglio troppo esuberante, dietro il corpo principale la vecchia stazione pompe e il grande deposito mostrano qualche segno del tempo ed è tutto da verificare lo stato di conservazione delle condutture che da qui portavano i carburanti fino al molo di Su Siccu, ma l'impressione è quella di trovarsi in un bel posto.
Tutto, però, sta a decidere che farne. «Per questo siamo qua», spiega ancora Porcelli. «Questi sopralluoghi riguarderanno tutti e undici gli edifici ex militari ricadenti nel territorio del Comune di Cagliari che l'anno scorso sono passati alla Regione». Cioè una torta da quattrocento ettari, in gran parte ubicati nelle zone di maggior pregio della città. «Vogliamo prendere visione dello stato dei luoghi in vista del dialogo con l'amministrazione regionale».
SOPRALLUOGHI Ieri il primo sopralluogo, che oltre al vecchio deposito-caserma ha riguardato anche l'alloggio in cui viveva il comandante (200 metri quadri di villetta in quattromila di terreno all'incrocio fra via Is Guadazzonis e via Cagna: mica bruscolini, nonostante sia evidente la necessità di un bel restauro) e un altro deposito carburanti, quello della Marina militare, su un altro versante di Monte Urpinu, verso via dei Conversi e via dell'Abbazia: anche qui, nel calcare, ci sono cisterne da bonificare (onere assunto, a suo tempo, dalla Regione), ma qui erano di stanza appena sei militari e i pochi edifici sono decisamente più piccoli di quelli dell'Aeronautica e ridotti molto peggio. In più c'è una casa affacciata in via dei Conversi: «La occupa, abusivamente, un ex dipendente della Marina che asserisce di fare servizio di guardiania», afferma Porcelli. Lunedì la Commissione sarà a Is Mirrionis per vedere l'ex caserma Monte Grappa. Terza tappa, viale Merello, per l'ex centro sanitario dell'Aeronautica.
CULTURA E CASE Le idee, per gli spazi visitati ieri, non mancano. Impensabile, per tutti e quattro i consiglieri, scindere la destinazione dei due depositi dalla presenza del parco sul versante “civile” di Monte Urpinu: «Nell'ex deposito dell'Aeronautica si potrebbe realizzare un museo di Scienze naturali, con caratterizzazione botanica», ipotizza il presidente della Commissione. «Rientrerebbe in un percorso naturalistico cui, coinvolgendo anche le strutture dei due depositi, potrebbe esserne affiancato uno storico, per far scoprire a cagliaritani e turisti la storia militare della città». E le altre aree? «Il 90 per cento delle 300 associazioni culturali cittadine non hanno una sede. E Cagliari ha bisogno, fra l'altro, di un'arena concerti utilizzabile sia d'estate sia d'inverno: l'ex poligono di tiro sarebbe l'ideale».
Nei piani dei consiglieri, però, non c'è solo la cultura: «La mia proposta - fa sapere Salvatore Mereu - è che una quota tra il 25 e il 35 per cento delle aree che la Regione ha ereditato a Cagliari siano destinate all'edilizia agevolata per le giovani coppie». Sarebbero 100-120 ettari.
«Serve un concorso di idee», suggerisce Porcelli: «Chiediamo alla Regione di aprire questi siti alla cittadinanza, in modo che tutti possano visitarli e possano poi formulare delle proposte sul loro utilizzo».
MARCO NOCE
13/10/2009