Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I disabili alzano la voce: «Vogliamo una città fruibile»

Fonte: L'Unione Sarda
12 ottobre 2009

Percorso a ostacoli da Monte Mixi a Marina Piccola 



Le testimonianze dei disabili ma anche dei normodotati che, in certe occasioni, trovano anch'essi una serie di handicap.
Disabili fisici, disabili mentali. Ma anche disabili “sociali”: il confine tra le disabilità è meno visibile di quanto si possa immaginare: in fondo, è questo il messaggio lanciato ieri dalla passeggiata tra Monte Mixi e Marina Piccola, organizzata da una serie di associazioni. Gruppi che, appunto, si occupano di persone con handicap più o meno gravi (presenti, per esempio, la società sportiva Saspo e l'Anffas). Ma anche associazioni specializzate nel diritti delle persone come Cittadinanza attiva, Sardegna Solidale e il Tribunale del malato. «La città deve essere vivibile per tutti», afferma a fine manifestazione la rappresentante di quest'ultima organizzazione, Lella Maxia, «per i disabili ma anche per gli abili».
IL SENSO Non a caso, tra gli organizzatori della “traversata Monte Mixi - Poetto” c'è Antonello Gregorini che si fa portatore di tante istanze. «Di quelle», spiega, «che riguardano i disabili: in generale, l'accesso ai luoghi e ai servizi deve essere possibile per tutti». Ma soprattutto di istanze dei normodotati. «La scelta di fare questo percorso è significativa: di fatto, è impossibile raggiungere il lungomare con mezzi diversi dall'auto. Vorrei arrivare nel litorale in bicicletta o, magari, a piedi. Non posso farlo perché non esiste un percorso sicuro». Nasce, dunque, la proposta. «Dato che si stanno dismettendo le servitù militari, perché non utilizzare cinque metri di quegli spazi per realizzare piste ciclabili e percorribili anche a piedi?».
LA MANIFESTAZIONE Alle 10, ora del raduno ai piedi del bunker di Monte Mixi, ci sono un centinaio di persone pronte a fare la passeggiata da quel punto sino all'anfiteatro di Marina Piccola. In questi casi, i numeri assoluti contano poco: conta, invece, la volontà di lanciare un messaggio alla città. «Vogliamo mostrare ai cittadini», interviene Sandro Porru, presidente del Saspo, «le penalizzazioni con le quali dobbiamo fare i conti tutti i giorni. Eppure ormai è evidente che l'integrazione sociale passa per la fruibilità degli spazi a tutti i cittadini».
LA PASSEGGIATA Preceduti dai mezzi dei vigili urbani, i manifestanti partono intorno alle dieci e un quarto. La passeggiata, ovviamente, procede a ritmi lenti. Il serpentone arriva a Marina Piccola poco prima di mezzogiorno. E, nell'anfiteatro, cominciano gli interventi di tutti i rappresentanti dei gruppi. Toccante, per esempio, quello di Franco Olla. «La nostra disabilità, la sordità», racconta, «non è visibile. Ma non immaginate quanti problemi si incontrano. La notte, per esempio, nelle farmacie di turno si può comunicare solo verbalmente. Ma noi come facciamo?». Conclusi gli interventi (tra questi, anche quelli del vice sindaco Maurizio Onorato e dell'assessore provinciale alla Pubblica istruzione Valentina Savona), spazio alle attività ludiche integrate della Saspo. ( mar.co. )

11/10/2009