Quattro progetti per le pale in mare, da Sarroch a Sant'Antioco
I sindaci di Cagliari e Sarroch cadono dalle nuvole: «Mai interpellati, siamo tendenzialmente contrari».
di ANTHONY MURONI
Mentre nell'Oristanese si battaglia per scongiurare l'apertura del parco eolico marino di Is Arenas, altre quattro società della Penisola progettano lo sbarco sulle coste del Golfo degli Angeli (tra Cagliari e Sarroch) e in quello di Palmas (Sant'Antioco). I nomi sono top-secret (tranne quello della Trevi Energy di Cesena, capitale sociale di un milione di euro) ma è certo che i progetti siano stati presentati al ministero dei Trasporti per una richiesta di concessione demaniale della durata, a seconda del piano d'investimento, che varia tra i 30 e i 50 anni. Una distesa di pale eoliche tra le quali dovranno forse fare lo slalom petroliere e navi che frequentano il litorale tra il porto canale di Cagliari e l'area della raffineria Saras di Sarroch. E che si vedrebbero distintamente dal promontorio di Calamosca.
I PROGETTI Gli elaborati tecnici raccontano di una produzione di energia potenziale che risulterebbe superiore a quella prevista dal piano regionale del 2006. Una media di 99 megawatt potenziali, da produrre per ogni impianto, supererebbe i 300 del cavo che collega l'Isola con il resto d'Italia. L'idea è quella di un mega-parco eolico marino nella zona antistante capo Zavorra (in territorio del Comune di Sarroch) e di uno, più piccolo, nel golfo di Palmas, a Sant'Antioco.
CAGLIARI E DINTORNI I progetti sono di tre società, in due distinti siti di uno specchio d'acqua che ricade nell'ambito dell'Autorità portuale di Cagliari. Entrambi spostati verso Sarroch, a 5 miglia di distanza dalla costa, non lontano da capo Zavorra. «È una zona con insediamenti propri di un'economia impattante nei confronti dell'ambiente e del territorio», è scritto in uno dei progetti, con riferimento alla presenza della raffineria Saras, della Polimeri, dell'ex Rumianca. E un occhio all'economicità dell'investimento, visto che il fondale sul quale dovrebbero adagiarsi le basi dei rotori (5 metri di diametro) è profondo al massimo 35 metri: «Scavare e mettere in sicurezza l'impianto sarebbe meno complicato». Fuori dall'acqua l'altezza sarebbe di 50 metri. A complicare le cose c'è il fatto che a presentare domanda di concessione per lo stesso sito sono state due diverse società: la Trevi Energy (nessun dirigente dello stabilimento di Cesena ha voluto ieri commentare la notizia) e una che per ora resta senza nome. «Se così fosse», fanno sapere dalla Capitaneria di porto di Cagliari, «si dovrebbe ricorrere a una gara, visto che le due società sarebbero in concorrenza». Il secondo sito (per il quale ha presentato una terza compagnia) è confinante con il precedente, in direzione Cagliari. Se mai i progetti dovessero vedere la luce, andrebbero a formare un unico grande parco, per complessive 70 pale. Poco o niente si sa di Sant'Antioco: anche in quel caso la domanda proverrebbe da una società della Penisola, per 30 pale da installare nel golfo di Palmas.
LA CAPITANERIA Dagli uffici dell'organo periferico del ministero dei Trasporti si sceglie la linea del “non confermo e non smentisco”: «Possiamo parlare di ipotesi di scuola - dicono dall'ufficio - se queste domande fossero state presentate (la prima risale alla metà del 2008, l'ultima all'aprile del 2009 ndr. ) sarebbero state inoltrate ai nostri uffici per la fase istruttoria: a noi tocca esaminare la fattibilità, tenendo conto della sicurezza della navigazione e della compatibilità con le attività commerciali e mercantili che in quel tratto di mare si svolgono».
LE AMMINISTRAZIONI «Nessuno ci ha chiesto niente - dicono i sindaci di Cagliari e Sarroch Emilio Floris e Mauro Cois - ma tendenzialmente siamo contrari ai parchi eolici marini. Deturpano l'ambiente e vanno contro lo spirito della legge regionale sull'energia, che prevede che vadano installati nelle zone industriali».
09/10/2009