L’Isola arancione fino al Primo maggio. Solinas: “Meglio le piccole zone rosse”
“Abbiamo chiesto con forza e offerto al Governo una metodologia differente, che prevedesse misure più rigide per le zone della Sardegna che hanno indicatori negativi, quindi con la realizzazione di ‘zone rosse’ circoscritte. Sin dal principio abbiamo sostenuto che non sia corretto che tutta una Regione paghi, integralmente, per pochi casi isolati e limitati“. In vista dell’incontro di lunedì con il governo, il presidente della Regione, Christian Solinas, rilancia la proposta di una nuova metodologia per la classificazioni delle Regioni attraverso le fasce a colori. In particolare nell’Isola ci sono sette Comuni in fascia rossa (a Sarroch, Samugheo, Sindia, Uri, Bono e Golfo Aranci ieri si è aggiunto Pozzomaggiore), mentre il resto della regione è arancione sino a venerdì prossimo poi passerà, come il resto d’Italia, in zona rossa per la Pasqua. “Il mio dolore è per i tanti commercianti e per le attività produttive, i bar e i ristoranti, che sono prigionieri di questo ‘valzer’ dei colori – aggiunge Solinas – , in base ai quali si apre e si chiude senza avere certezze, e nel frattempo si mette seriamente in pericolo la continuità delle aziende”
Oggi l’Isola sarebbe stabilmente in zona gialla, se non fosse sospesa, e deve ancora far scendere la curva epidemiologica per poter sperare in un nuovo cambio di colore fra tre o quattro settimane, altrimenti dovrà restare in zona arancione sino alla fine di aprile. La fascia gialla, infatti, interrotta sino al 6 aprile da un decreto legge del Governo, probabilmente rimarrà bloccata sino al 30 e con essa le misure meno restrittive. Secondo i dati della cabina di regia evidenziati nella bozza dell’Iss, l’Isola mostra un indice di trasmissibilità Rt in calo rispetto a quello della settimana scorsa, ma sempre sopra l’1: dal 15 al 21 marzo il dato rilevato è pari a 1.03 rispetto all’1.08 dei sette giorni precedenti. La Sardegna però ha un indicatore sui casi per 100mila abitanti al limite della zona bianca, oltre 49,6 rispetto al numero dei casi totali registrati nella settimana, 794, con un aumento negli ultimi 14 giorni del 6%. Purtroppo la classificazione complessiva di rischio resta “moderata“, mentre dovrebbe essere bassa per aspirare ad un cambio di colore, “bassa” è invece la valutazione di impatto. Sembrano pesare i diversi focolai che hanno portato al lockdown in sette Comuni.