Comune. Uds, Udc e L&Q
La luna di miele è finita. E questo si sapeva. E così anche un'assemblea convocata dal sindaco per discutere i problemi di Castello e annunciare qualche idea per il futuro diventa l'ennesimo detonatore che fa esplodere pezzi di maggioranza sempre più insofferenti per il «preoccupante immobilismo» della giunta.
LE CRITICHE Ad attaccare Emilio Floris ieri sono stati, oltre allo storico dissidente Paolo Casu, il capogruppo Efisio Pireddu e due consiglieri dell'Udc (Fernanda Loche ed Ettore Businco; il quarto, Massimiliano Tavolacci, era presente all'assemblea), e Claudio Tumatis ed Aurelio Lai. Questi ultimi, esponenti di un gruppo dal nome ormai paradossale, “Cagliari con Emilio Floris”, ma in realtà eletti rispettivamente con Lavoro & Quartieri - la lista che fa capo all'assessore al Personale Giuseppe Farris (vicino al deputato Salvatore Cicu) - e con l'Uds, il partito fondato da Mariolino Floris rappresentato in Giunta da Nanni, assessore allo Sport e cugino del sindaco.
POLEMICA TRASVERSALE Significa che la polemica va oltre i nomi dei sei firmatari e che ha un valore politico che travalica il consiglio e percorre trasversalmente la Giunta.
«Rileviamo con rammarico», scrivono i sei consiglieri, «come stia diventando consuetudine (come nel caso dell'ultimo incontro per lo stadio con il delegato Uefa e il Cagliari calcio) che a questi incontri venga invitata a partecipare solo una minima rappresentanza delle forze politiche della coalizione di centrodestra presenti in Consiglio, mentre appare sempre ben nutrita la schiera di dirigenti (all'assemblea erano presenti Ada Lai e Paolo Zoccheddu. ndr) che, di fatto, si sostituiscono agli amministratori delle forze di maggioranza, eletti dai cittadini e quindi unici legittimati a dare il proprio contributo di indirizzo politico».
L'ACCUSA Secondo i sei esponenti della maggioranza, «in un contesto di preoccupante immobilismo riferito a diversi progetti sospesi di importanti opere da realizzare in città, riteniamo molto grave che le poche iniziative trattate diventino appannaggio di incontri del sindaco con pochi suoi eletti, mentre grande coinvolgimento e spirito di responsabilità», proseguono, «ci viene richiesto, ed è puntualmente ottenuto, quando si tratta di portare il nostro contributo, nel tavolo dei lavori prima e in aula successivamente, per quanto riguarda gli atti deliberativi in capo alla Giunta». (f.ma.)
08/10/2009