Ctm. I sindacati contro la società di trasporti: domani sciopero dalle 12 alle 16
Il direttore: scelte aziendali motivate, siamo pronti al dialogo
Domani 4 ore di disagi per uno sciopero proclamato dalle segreterie di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, Ugl, RdB, Faisa-Cisal e Fts-Css.
I dipendenti del Ctm tirano il freno a mano. Domani i pullman non viaggeranno dalle 12 alle 16. «Ci confrontiamo con una dirigenza arrogante, prepotente e inadempiente», denunciano in coro le segreterie di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, Ugl, RdB, Faisa-Cisal e Fts-Css. «Siamo una società per azioni con precisi criteri di gestione», replica il direttore generale del Ctm Ezio Castagna.
LA PROTESTA DEGLI AUTISTI Il clima nella società che gestisce i trasporti pubblici a Cagliari e nell'area vasta è incandescente. Tanto da convincere i sindacati a riunirsi senza distinzione di sigle per una denuncia congiunta. «Questa è solo la prima di una serie di azioni di protesta», afferma il rappresentante della Filt-Cgil Sandro Putzu. «Il comportamento della direzione è inqualificabile sia sul piano dei rapporti civili che delle relazioni industriali». Tradotto? «Ci mettono di fronte al fatto compiuto, senza neanche consultarci». I rappresentanti sindacali contestano i carichi di lavoro e la relativa carenza di personale. «L'azienda ha imposto il servizio estivo e quello invernale senza aver ascoltato le nostre richieste», dice Ezio Cardinale della Uilt. «I tempi di percorrenza sono troppo stretti e per i conducenti c'è il problema delle pause obbligatorie».
DISSENSO TRA LE SCRIVANIE Non solo autisti. I sindacati contestano alla società di trasporti pubblici la gestione dei rientri pomeridiani. «L'azienda obbliga gli impiegati a quattro turni serali, per noi tre sono più che sufficienti», spiega Putzu. «Un'imposizione che non serve né al Ctm, né ai dipendenti, che spesso, senza nulla da fare, si ritrovano a far compagnia ai dirigenti».
SPRECHI IN OFFICINA Le sigle sindacali lamentano la mancanza di dialogo anche sulla riparazione dei mezzi. «Vengono riparati in officine esterne, non capiamo perché, visto che i nostri meccanici sono preparati e spesso sono costretti a mettere le mani sui pullman appena aggiustati all'esterno», continua Putzu. «La dirigenza rinvia la discussione all'acquisto dei nuovi bus. Non capiamo la relazione». I rappresentanti dei lavoratori chiedono più sensibilità. «Abbiamo chiesto un incontro col sindaco Emilio Floris e con l'assessore regionale ai Trasporti, ma nessuno si è degnato di una risposta. Chiediamo l'apertura di un tavolo di confronto».
LA REPLICA DEL CTM Ezio Castagna è il direttore generale del Ctm. «Rientri? Qualcuno dimentica che siamo una società per azioni e non un ente pubblico. Secondo i nostri calcoli la disposizione è perfettamente motivata. Così come sono incontestabili i tempi di percorrenza dei bus: li abbiamo fissati in base a precise rilevazioni satellitari. Quando è stato necessario modificarli, come nelle linee 1 e 6, lo abbiamo fatto. Comunque - conclude Castagna - voglio precisare che siamo, e non da oggi, pronti alla discussione con i sindacati».
ANDREA ARTIZZU
08/10/2009