San Michele. Il nuovo impianto è stato realizzato da una ditta di Udine ed è costato 426 mila euro
Al via entro novembre i lavori per il nuovo forno di cremazione nel cimitero di San Michele. L'assessorato comunale alla Pianificazione dei servizi ha affidato i lavori per la posa in opera del nuovo forno crematorio: l'impianto, destinato a sostituire quello esistente, ormai fuori norma, sarà realizzato dalla ditta Gem Matthews International Srl di Udine, che si è aggiudicata l'appalto bandito otto mesi fa.
Il costo complessivo ammonta a 426 mila euro, con un risparmio di circa 70 mila euro sull'importo a base d'asta.
Il forno funzionerà inizialmente ad aria propanata e sarà in seguito alimentato da gas metano così da essere in linea anche con le nuove normative europee in corso di approvazione. Sarà, secondo le aspettative dell'amministrazione comunale, un impianto all'avanguardia: quando potrà operare a pieno regime, sarà in grado di effettuare quattro cremazioni al giorno.
«L'opera - ha annunciato l'assessore Giovanni Giagoni - sarà presto avviata a realizzazione e dovrà essere ultimata entro 130 giorni lavorativi. Entro la prima metà del 2010 la città avrà dunque il suo forno crematorio e si potranno così terminare i penosi viaggi di familiari e amici dei defunti che oggi sono costretti ad affrontare i disagi ed i costi del trasferimento a La Maddalena o a Livorno, dove si trovano i forni utilizzati da quando è fermo quello cagliaritano».
Alcune cifre possono dare la misura del fenomeno dei viaggi per l'eterno riposo. Delle 31 salme cremate nell'impianto gallurese dal 19 giugno al 15 settembre 2008, ben 20 provenivano dal Cagliaritano. Due su tre. In media, quell'estate, ogni quattro giorni e mezzo un carro funebre ha affrontato il viaggio Cagliari-La Maddalena-Cagliari. Molti di più quelli che hanno raggiunto Livorno. In entrambi i casi c'era da varcare il mare e, di conseguenza, aggiungere il prezzo del biglietto del traghetto ai 486 euro di tariffa per la cremazione e ai 450 di carro funebre: per far cremare il caro estinto nella città toscana si arrivava a spendere sui 1.500 euro, puntare su La Maddalena costava circa 500 euro in meno: perciò, a Cagliari e dintorni, sempre più agenzie proponevano questa soluzione.
Il problema era nato quando un'ispezione del Nucleo antisofisticazioni dei carabinieri aveva rilevato la produzione di fumi non regolari dall'impianto cagliaritano. I militari dell'Arma non avevano potuto che notificare la chiusura del forno bloccando di fatto le cremazioni a San Michele e costringendo le famiglie a trasferire le salme.
08/10/2009