Focolaio nella Rsa di Terramaini, decine di contagi e un morto: "Falle nella gestione"
CAGLIARI. "Qualcosa non funziona nella casa di riposo di Terramaini. Inascoltati i nostri allarmi". Dopo la dura polemica in consiglio comunale tra il consigliere di maggioranza Lelio Lai e il sindaco Paolo Truzzu (qui la notizia), sul focolaio scoppiato nella struttura comunale di Pirri arriva anche la denuncia della Cgil, che già il 2 marzo aveva richiamato l’attenzione di Ats, Comune e Igiene Pubblica Assl di Cagliari esprimendo grande preoccupazione per la situazione emersa nella struttura. I contagi sono decine, 28 tra gli ospiti. E si conta anche un decesso.
“Ancora oggi gli operatori sono in grave difficoltà e siamo preoccupati per la salute degli anziani ospiti”, spiega il segretario Fp Cgil Cagliari Nicola Cabras, aggiungendo che “oltre all’apprensione per il rischio contagi in una struttura non ospedaliera dove si continuano ad ospitare pazienti positivi, il carico di lavoro è insostenibile perché i colleghi in malattia non sono stati sostituiti”.
Secondo la Fp Cgil Cagliari è possibile che ci sia stata qualche falla, "magari un intervento non adeguato allo stato di emergenza legato anche alla diffusione della variante inglese. Ad esempio, dopo il primo caso accertato, non sarebbero stati comunicati tempestivamente i risultati dei tamponi effettuati fra gli operatori, al punto che alcuni sarebbero stati messi in turno senza conoscerne l’esito"
Nella lettera inviata a Ats, Comune e Igiene Pubblica, il sindacato chiedeva “la dovuta attenzione al tracciamento del personale contagiato, alla prescrizione di quarantene e isolamento fiduciario, al trasferimento degli ospiti sintomatici in strutture ospedaliere dedicate, e infine a una gestione dei casi asintomatici tale da impedire che si propaghi il contagio”.
Il giorno dopo quella lettera, era arrivata la risposta del servizio Igiene Pubblica, "nella quale si esplicitavano le procedure messe in campo, compresa l’avvenuta trasmissione, nella mattina del 2 marzo, dei referti dei test effettuati il 26 febbraio. Fra i punti critici emersi nella stessa risposta però, ci sarebbe stata l’assenza, nella piattaforma regionale, della segnalazione di caso sospetto (in capo ai medici di medicina generale) riferibile a venti dipendenti della struttura che avevano presentato certificato di malattia"
In ogni caso, ora la priorità per la Fp Cgil di Cagliari è che sia finalmente tutelata la salute degli operatori e dei pazienti: “Il fatto che non proprio tutto sia sotto controllo purtroppo lo dicono i dati – conclude il segretario Nicola Cabras – ora l’auspicio è che davvero si mettano in atto tutte le precauzioni necessarie, compresa l’immediata sostituzione degli operatori in malattia e una riflessione sull’opportunità di mantenere gli ospiti positivi nella stessa struttura”.