Riecco le Province eliminate nel 2016. Costo per i sardi: 796mila euro annui
Gallura, Sulcis, Ogliastra e Medio Campidano. Le quattro Province cancellate nel 2016 dal centrosinistra esistono di nuovo. Così ha deciso, con un voto a maggioranza, il Consiglio regionale. La legge complessiva deve ancora ottenere il via libera definitivo. Ma la ‘resurrezione’ dei quattro enti intermedi è passata attraverso singoli articoli.
Il dl sulle Province è approdato in Aula questa mattina e sta marciando spedito. Con un’ulteriore novità: per via di un emendamento, la Gallura si chiamerà ‘Nord-est’. Un nome che evoca la ricchezza del parigrado nazionale, ma non è per nulla identitario, a differenza della forte appartenenza di popolo sentita dagli abitanti di Olbia-Tempio.
Quando la legge sarà approvata, in Sardegna ci sarà uno schema a otto: con sei Province e due Città metropolitane, di Cagliari e Sassari. Ma Gallura, Medio Campidano, Sulcis e Ogliastra diventano enti intermedi di emanazione regionale, Oristano e Nuoro mantengono il rango costituzionale, essendo previsti da una legge nazionale.
Contestualmente al nuovo assetto amministrativo, vengono cancellate le Province del Sud Sardegna e di Sassari, perché vengono inglobate nelle due Città metropolitane. Le quali, a loro volta, smettono di essere territorio urbani e inglobano tutti i Comuni previsti nelle due province soppresse. Verrebbe da parlare di perversione istituzionale. Infatti: la Città metropolitana di Cagliari passa da 17 amministrazioni locali a 71; stesso numero di Comuni per quella di Sassari. Esattamente come era prima del 2016.
Dopo i primi articoli approvati, quelle decisivi, la seduta è stata aggiornata a martedì 9 marzo, quando è prevista l’approvazione definitiva. Oggi la commissione Riforme del Consiglio regionale ha anche approvato un emendamento sui costi di gestione del nuovo assetto delle autonomie locali a otto: la spesa per le casse dell’Isola è pari 796mila euro all’anno.
Al. Car.
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