Tra Cagliari e Quartu, uno snodo multidirezionale pieno di biforcazioni e rotatorie verso l'hinterland. Ma le indicazioni, quando restano in piedi, non sono chiare.
di Roberto Murgia
Destinazione Quartu, Quar tucciu, Monserrato. Ma anche Selargius, Settimo San Pietro e Sinnai, persino Dolianova e Muravera. In viale Marconi, al confine tra Cagliari e Quartu (località “Pontis paris”), complici due cartelli stradali invisibili perché qualcuno ha deciso di piegarli, il traffico impazzisce. Uno snodo multidirezionale separa la città dal centro più popoloso dell'hinterland. Una serie consecutiva di biforcazioni che portano praticamente ovunque, dal centro commerciale Le vele, a pochi metri, alla città mercato di Pirri, a qualche chilometro. Dalla vicina Selargius, alla lontana Muravera. Sembrerebbe l'unico accesso all'hinterland cagliaritano, quando invece non è così. Di sicuro, chi ha progettato la segnaletica e le strade stesse, non ha pensato a rendere la vita, anzi la guida, facile a nessuno.
E GLI AUTOMOBILISTI si confondono. Più che altro chi - nel caos di strade che girano su sè stesse attorno a rotatorie giganti costruite sotto un ponte - ci capita per la prima volta. O comunque periodicamente: magari solo il sabato sera o la domenica nel tardo pomeriggio quando cagliaritani e residenti nell'hinterland si riversano nei centri commerciali. Sembra facile. Da lontano si vede il multisala e poi l'ipermercato con i tendoni bianchi. Tutto su viale Marconi, basta andare dritti.
SENONCHÉ , grazie allo snodo da capogiro, è facile sbagliare, e magari entrare a Selargius o Quartucciu o Monserrato prima di arrivare all'ipermercato. È facile sbagliare strada ed è pure pericoloso, perché le macchine che si muovono come fossero ubriache, lo fanno a velocità sostenuta. Risultato: batibecchi a suon di clacson tra chi fa la strada a memoria, senza bisogno di guardare i cartelli perché ci passa ogni giorno, e chi, invece, li deve leggere. Sempre che qualcuno non li abbia rovesciati sull'asfalto come è successo alcuni giorni fa, con il Comune di Quartu che ancora non si è deciso a rimetterli in piedi. Lo snodo di Pontis paris è però solo il primo ostacolo per le macchine che frequentano la zona. Subito dopo, superate Le Vele verso Quartucciu, c'è n'è un altro. Anzi un'altra rotonda. Le direzioni sono sempre le stesse: Quartu, Quartucciu, Cagliari. Ancora verso Cagliari - perché magari non si è fatto a tempo a svoltare per Quartucciu - c'è la terza rotatoria. Una sfida alla capacità di concentrazione. Una bocciatura assicurata se fosse l'oggetto di un esame di guida. Cartelli blu con tutte le destinazioni incolonnate: le solite Quartu e Quartucciu, Monserrato e Selargius, in più Sinnai e Muravera, i vigili del fuoco e la città mercato di Pirri.
A PROPOSITO DI rotonde, a Quartu ci sono anche quelle dove la segnaletica non esiste proprio. In via Fiume, per esempio. Un cantiere lungo chilometri interrotto in mezzo da una rotatoria, appunto. Da dove si diramano almeno tre strade. Ma, almeno a chi non è del posto, non è dato sapere dove portino. E se di giorno lo si può immaginare, di notte la mancanza totale di lampioni della luce non aiuta l'intuito. All'inizio della strada, arrivando da viale Poetto, ma anche dall'altra parte, c'è il cartello di inizio e fine lavori in bella vista: “Amministrazione comunale di Quartu Sant'Elena. Assessorato ai Lavori pubblici. Lavori di rifacimento e allargamento di via Fiume”. Data di consegna dei lavori: diciotto luglio 2007. Da allora sono passati più di due anni. ¦