Rassegna Stampa

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Lo straordinario impegno dei sardi nel lockdown: quando i cittadini vincono la sfida con la civiltà

Fonte: web Castedduonline.it
28 dicembre 2020

Lo straordinario impegno dei sardi nel lockdown: quando i cittadini vincono la sfida con la civiltà

IL GRANDE CUORE NELLE CITTA’ VUOTE- I cagliaritani e tutti i sardi hanno accettato con spirito di enorme sacrificio lockdown, zona rossa, arancione, coprifuoco, divieti e anche in tanti di dovere chiudere la propria attività: non una sola reazione illecita, solo 4 multe in questi giorni, una bellissima risposta di enorme rispetto e dignità

 

Lo straordinario impegno dei sardi nel lockdown: quando i cittadini vincono la sfida con la civiltà. I cagliaritani e tutti i sardi hanno accettato con spirito di enorme sacrificio lockdown, zona rossa, arancione, coprifuoco, divieti e anche in tanti di dovere chiudere la propria attività: non una sola reazione illecita, solo 4 multe in questi giorni, una bellissima risposta di enorme rispetto e dignità nonostante non tutti abbiano condiviso le regole del governo. Ma in nome della salute ci si è dovuti, ancora una volta, adattare. E i ristoratori hanno dovuto chiudere a cena per quasi cinque mesi in tutto l’anno. E tante imprese sarde chiuderanno, i numeri sono allarmanti. E ci sono aziende, in alcuni settori, che non hanno incassato neanche un euro. E baristi che malinconicamente abbassano le serrande alle 18, salutano frettolosamente i clienti, e non basteranno i ristori forse neanche per pagare affitti e bollette. E negozi stritolati dalla concorrenza online. E palestre con le porte sprangate, chiuse anche per chi sarebbe obbligato a fare sport magari per una terapia a una malattia metabolica.


E persone che non ce la faranno, anche borghesi cagliaritani che si ritrovano in fila alla mensa della Caritas. E la giungla dei tamponi, dei veri e falsi esiti positivi (a volte succede anche qualche errore nei test), tutti in auto alla Fiera sospirando per un responso, la paura terribile di contagiare i propri familiari. Ma soprattutto quelle regole ferree da seguire, che a Natale ci hanno impedito non solo di abbracciarci, ma anche di incontrare, salutare e scambiare un regalo con le persone più care. Nonostante tutti questi e tanti altri problemi, i sardi hanno affrontato il 2020, mascherina sul viso e occhi lucidi, con immensa dignità. Sin dai primi giorni nei quali ancora si cantava nel balconi, dai primi striscioni “andrà tutto bene”. Poi l’accusa di essere stati noi gli untori, e siamo stati invece le vittime in un’Isola che era Covid Free. Poi l’autunno dell’incertezza e ora l’inverno che comincia con la zona rossa e arancione. Eppure per tanti giorni, tanti sabati e domeniche, è stata data dai cittadini una immensa prova di educazione civica. Che stavolta è arrivata dal basso, anche verso chi ci governa dall’alto.