Rassegna Stampa

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Cagliari, il 2020 nerissimo degli albergatori: “Strozzati dai debiti e senza clienti, dal Governo so

Fonte: web Castedduonline.it
9 dicembre 2020

Cagliari, il 2020 nerissimo degli albergatori: “Strozzati dai debiti e senza clienti, dal Governo solo briciole”

Fatturati “fantasma”, ristori giudicati “insufficienti”, stanze vuote e cassa integrazione a go go. I titolari degli alberghi cagliaritani stremati e furiosi nell’anno del Covid: “Gli aiuti promessi? Bassissimi, non ci copriamo le gigantesche perdite e le banche hanno chiuso i rubinetti”

 

Le stanze di chi è aperto sono, per la maggior parte, immacolate. Una situazione che non è destinata a cambiare nemmeno per le feste di Natale, le prime nella storia segnate dal Coronavirus. Gli albergatori lanciano un sos gigantesco, e a Cagliari e provincia la conta dei danni è già stata fatta, anche e soprattutto dopo i ristori arrivati dal Governo: “Briciole, insufficienti”, tuonano i titolari delle strutture ricettive. “Vittime” anche di un altro colpo da ko da parte dello Stato, quel divieto ad organizzare i cenoni per l’ultimo dell’anno che ha portato tante persone o ad annullare o a non prendere nemmeno in considerazione l’ipotesi di trascorrere le ultime ore del 2020 in un hotel. “Rispetto alle nostre necessità le cifre ricevute dal Governo sono ridicole. Abbiamo subito un crollo totale delle presenze, le prenotazioni sono pressochè inesistenti”, tuona Fausto Mura, presidente di Federalberghi Sud Sardegna e rappresentante legale dell’hotel quartese Califfo: “Il 90 per cento degli hotel è chiuso e, per i pochi aperti, è impossibile avere dei ricavi congrui dopo le ultime regole. Abbiamo lavorato bene solo a luglio e agosto, due mesi su dodici. È assurdo che non ci sia un piano nazionale o regionale che includa il turismo all’interno di un piano sanitario pandemico. Gli alberghi sono luoghi sicurissimi, non c’è stato nemmeno un caso legato alla pandemia. Il turismo, all’interno del Pil sardo, riveste un ruolo di primissimo piano, stanno protestando persino i nostri agricoltori per il calo di fatturato legato all’assenza di turismo”. Cosa può fare il Governo? “Siamo strozzati dai debiti, le banche non hanno aperto i rubinetti e non si sa come sarà il 2021: serve un piano di sviluppo economico, unito a quello del Covid, che possa permettere al turismo di ripartire. In caso contrario, saremo tutti ancora più poveri”.


Tanti appelli, tanti sos, condivisi anche da Mauro Murgia, titolare del Caesar’s hotel di Cagliari: “Ho ricevuto, in totale, 55mila euro di ristori. Il calo di fatturato rispetto al 2019, però, è di 1,7 milioni di euro”, afferma. “Non ho potuto rinnovare i contratti a tempo determinato o licenziare come era necessario perchè c’è il blocco dei licenziamenti. Prima del Covid avevo 40 persone, ora il personale è sceso a trentadue e l’ottanta per cento è casa in cassa integrazione. Sarebbe stato meglio restare chiusi, con tutte le limitazioni che ci sono state imposte. Vietare il cenone del 31 dicembre? Una scelta fatta da chi non ha mai lavorato un giorno nella sua vita, gli alberghi sono i luoghi più sicuri. Non ne possiamo più delle false promesse del Governo, serve una liquidità maggiore e immediata. Ci fanno ancora pagare tasse, contributi e rateizzazioni, non è vero che hanno rinviato i pagamenti”.