Rassegna Stampa

web sardiniapost.it

Fonti rinnovabili, cambiano le regole: “Nuovi impianti in ex zone industriali”

Fonte: web sardiniapost.it
3 dicembre 2020

Fonti rinnovabili, cambiano le regole: “Nuovi impianti in ex zone industriali”

 

La Giunta regionale ha approvato la nuova proposta organica delle aree non idonee alla realizzazione degli impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili (solare, eolica, bioenergie, geotermia e idraulica), Nel contempo dà la possibilità di revamping (ammodernamento) e repowering (potenziamento) delle strutture già esistenti, per permettere alle aziende del settore dell’energia di programmare nuovi interventi nel pieno rispetto delle indicazioni regionali sulla salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, attraverso una mappa.

Tra le zone ritenute non idonee all’installazione di impianti cosiddetti Fer vi è un elenco abbastanza scontato che comprende le aree naturali protette, quindi quelle di particolare pregio naturalistico o scientifico, nonché gli spazi interessati da produzioni agricolo-alimentari di qualità o quelli interessati da situazioni di dissesto o rischio idrogeologico. Esclusi anche gli insediamenti storici, monumentali, architettonici o i siti archeologici. Blindati pure parchi, isolette, dune, spiagge, aree rocciose, grotte e caverne, monumenti naturali, laghi naturali, dighe o invasi.

Le aree e i siti non idonei saranno rappresentati sul portale tematico SardegnaGeoportale. Il provvedimento riguarderà tutti i procedimenti avviati successivamente alla data della sua pubblicazione sul sito web della Regione Sardegna. “Vogliamo favorire investimenti di revamping e repowering dell’eolico esistente con macchine più evolute ed efficienti, sfruttando la buona ventosità di siti già conosciuti e utilizzati – ha spiegato l’assessora dell’Industria, Anita Pili -. La mappa dei poli energetici della regione deve essere calibrata sulle esigenze e sulle peculiarità dei territori: la sua ridefinizione ci consente di conciliare le politiche di tutela dell’ambiente e del paesaggio, dei territori rurali e di quelli adibiti alle produzioni agroalimentari, con l’aggiornamento della normativa sulla localizzazione degli impianti. La valorizzazione delle fonti di energia rinnovabile è fondamentale per la nostra regione. Attraverso un lavoro di analisi e fotointerpretazione di immagini aree è stato anche possibile individuare le zone preferenziali per la realizzazione degli impianti, quali ad esempio aree industriali dimesse e opportunamente bonificate, denominate aree ‘brownfield’ (terreni che potrebbero essere potenzialmente contaminati)”.