“Cagliari, due donne a rischio violenza per la criticità dei tamponi Covid: il Comune deve aiutarle”
L’appello della consigliera Anna Puddu, che racconta la difficile situazione di due donne cagliaritane che hanno chiesto inutilmente di “scappare” dalla violenza nella Casa Rifugio, ma sono bloccate dall’emergenza Covid
“Cagliari, due donne a rischio violenza per la criticità dei tamponi Covid: il Comune deve aiutarle”. L’appello della consigliera Anna Puddu, che racconta la difficile situazione di due donne cagliaritane che hanno chiesto inutilmente di “scappare” dalla violenza nella Casa Rifugio, ma sono bloccate dall’emergenza Covid. Anna Puddu è la prima firmataria dell’interrogazione firmata anche dagli altri consiglieri del centrosinistra a Cagliari: “Durante la seduta della Commisione Pari Opportunità- racconta Anna Puddu- le referenti dell’Associazione “Donne al Traguardo ” hanno manifestato la propria preoccupazione rispetto alla mancata presa in carico di 2 cittadine cagliaritane che pur avendo richiesto un inserimento presso la casa rifugio, si trovano costrette a permanere nel contesto violento a causa delle criticità legate all’esecuzione dei tamponi per Covid 19, indispensabili per l’inserimento nel contesto protetto. Le referenti dell’associazione hanno dichiarato di avere fatto presente la criticità all’assistente sociale del Servizio Sociale territoriale che pare abbia dichiarato di essere impossibilitata a trovare soluzioni alternative”.
Da qui la richiesta di un intervento urgente al sindaco Paolo Truzzu e all’intera amministrazione comunale: “Siamo intervenuti per comprendere se corrisponda al vero quanto dichiarato dalle referenti dell’Associazione Donne al Traguardo, ovvero che il Servizio Sociale Professionale non sia intervenuto rispetto al collocamento in sicurezza di donne e minori in condizione di grave pregiudizio; per comprendere se il Servizio Politiche Sociali abbia sollecitato il Servizio Sanitario competente per l’esecuzione dei tamponi Covid 19 in modo da garantire l’inserimento delle vittime nella casa rifugio; per comprendere se il Servizio Politiche Sociali abbia avuto interlocuzioni con la Prefettura locale rispetto all’applicazione della Circolare del ministero dell’Interno e quindi all’individuazione di soluzioni abitative da adibire a soggetti in condizione di grave pregiudizio e/o in isolamento fiduciario”, conclude la consigliera Anna Puddu nella sua interrogazione in Consiglio comunale.