Comune. Vertice in Municipio con la delegazione federale. In agenda i requisiti Uefa per gli europei 2016
Floris dice sì al nuovo impianto. Scettico il patròn rossoblù. Riva: «No alla demolizione»
Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it
Parole, parole, parole. Cantava Mina. E ora la canta anche Massimo Cellino. Nella speranza che dai baci e dagli abbracci scambiati ieri al vertice sui requisiti Uefa per Euro 2016, tra la Figc, il Cagliari calcio (gestore del Sant'Elia) e il Comune (proprietario), nasca uno stadio nuovo di zecca. Tutto a posto? Sembra proprio di no.
L'ITALIA si è candidata per Euro 2016. Cagliari ha detto sì, ma la Uefa vuole un impianto a norma. Non si sa ancora quale strada si dovrà percorrere. Due le ipotesi: ristrutturazione del Sant'Elia o demolizione e ricostruzione. Gli ostacoli burocratici (alienazione e diritto di superficie) sono in piedi. La relazione dei tecnici sarà pronta in meno di un mese assicurano dal Comune, ma la Figc attende documenti e risposta ufficiale entro il 15 gennaio 2010. Così ha spiegato Michele Uva, coordinatore della struttura Figc per Euro 2016, che ieri, accompagnato da Gigi Riva, ha incontrato al Comune il presidente rossoblù Massimo Cellino e una delegazione del capoluogo guidata dal sindaco Emilio Floris: in agenda i requisiti tecnici richiesti dall'Uefa. Si va verso il sì alla proposta del Cagliari calcio, con qualche modifica (30 mila posti e i parcheggi interrati). Ma il Comune è diviso: maggioranza e Cellino vogliono la demolizione, l'opposizione e Gigi Riva la ristrutturazione. «Col fior fiore di tecnici che ha il Comune, Zoccheddu e Mossa sono straordinari, lo stadio lo fanno in un minuto. Ai politici la scelta. Perchè l'occasione è irripetibile. Sull'alienazione », conclude, «nessun oblema: l'area è destinata ad uno stadio e andrà ad una società che sta per compiere 100 anni e che ha lo stesso presidente da 20». Diverso il parere di Gigi Riva. «Il Sant'Elia nasce come stadio Olimpico della Sardegna », spiega l'ex bomber dello scudetto, «e un comune non può stare senza stadio per gare internazionali. Cancellare un impianto così per ricostruirlo e darlo ad un privato mi sembra troppo. Alla fine sarà il Comune a decidere. Ci sono aree alternative. Basta cercarle».
Hanno detto
Il project manager «Sì al confronto» «Le istituzioni locali, insieme al Cagliari Calcio», ha commentato Uva della Figc, «si attiveranno per confrontarsi sul progetto del nuovo stadio già presentato dalla società».
L'assessore Lorrai «Tempi rapidi» «Dobbiamo decidere quale soluzione adottare», assicura l'assessore ai Lavori pubblici Raffaele Lorrai, «avremo la relazione definitiva nel giro di un mesetto» Sinistra all'attacco «Non abbattetelo»
«Il Sant'Elia venmga ristruttrato e utilizzato per i grandi eventi», ha chiesto l'opposizione, «il nuovo stadio a Su Stangioni» L'Udc si appella al voto dell'aula ? ? «Proprio come voleva l'aula», chiarisce Massimiliano Tavolacci, Udc, «la morte del Sant'Elia non è ancora certificata»
Il dato
I tecnici al lavoro relazione in un mese La squadra ? ? Una squadra di tecnici comunali, coordinata dal dirigente Paolo Zoccheddu, è al lavoro. La speranza è una legge del Parlamento che consenta rapidamente la cessione degli stadi dai comuni alle società