pirri Contro il rischio alluvione
Alcuni giorni fa l'ennesimo allagamento dovuto alla pioggia ha rigettato nell'incubo la popolazione pirrese. Il piano di emergenza predisposto dalla Protezione civile è scattato prontamente, ma questo non è bastato a tranquillizzare la gente che continua a temere per la propria incolumità e trema ogni qual volta nel cielo compaiono nuvole. Ieri sera, una settantina di residenti hanno preso parte a un'assemblea pubblica organizzata nel quartiere dal gruppo comunale del Partito democratico.
L'INCONTRO L'appuntamento era alle 17,30 all'angolo tra le vie Dolianova e Ampere (una delle zone che si allagano sempre quando piove). Ad aprire il dibattito Walter Cabras (comitato “Per Pirri”) che ha sottolineato l'urgenza di un intervento che ponga fine al rischio idrogeologico. «Il Comune», ha detto, «ha stanziato 700 mila euro per il rifacimento delle condotte fognarie e delle caditoie stradali. Un fatto senz'altro positivo, ma che non basta a metterci al riparo». La soluzione migliore sarebbe un'altra. «Bisogna realizzare altre nuove condotte che consentano all'acqua piovana di defluire nel canale di Terramaini passando per via Italia e via Mara. Solo così saremo al sicuro».
TRIBUNALE Il comitato ne è convinto. Al punto che vorrebbe sottoporre la questione a un giudice. «La nostra idea», spiega il presidente del comitato Giuseppe Cocco, «è di avviare una colletta tra i residenti per pagare un legale e inoltrare al Tribunale di Cagliari un'istanza di Atp (Accertamento tecnico preventivo)». In questo modo, il giudice darebbe incarico ad un perito di valutare l'utilità dell'intervento da noi suggerito e in caso di parere favorevole lo stesso giudice potrebbe ordinare al Comune di metterlo in atto. «Allo stato attuale», conclude Cocco, «la cosa più importante è sicuramente la prevenzione». Perché nessuno a Pirri vuole rivivere una sciagura come quella dell'anno scorso. «Un altro autunno così non lo voglio passare», auspica Silvia Deiana, residente in via Mara, «in casa mia il livello dell'acqua superò il metro e venti e ho ancora i segni sui muri. Mia suocera di 76 anni rischiò di annegare e fu salvata in extremis. Se al Comune servono 15 milioni che li trovi subito».
INDENNIZZI Caustico il consigliere regionale Marco Espa che ha suggerito al sindaco di destinare i soldi per il tunnel di via Roma alla messa in sicurezza di Pirri. Ma a tenere banco è stato anche l'argomento degli indennizzi perché molte persone sarebbero rimaste a bocca asciutta. «Il 22 ottobre», racconta Iole Usai (via Dolianova), «gli scantinati del nostro condominio si allagarono completamente. L'acqua era alta più di due metri e abbiamo subito danni per 20 mila euro. Nessuno però ci ha risarcito». All'accesa assemblea hanno partecipato anche i consiglieri del Pd: Ninni Depau e Andrea Scano.
PAOLO LOCHE
29/09/2009