MARTEDÌ, 29 SETTEMBRE 2009
Pagina 1 - Cagliari
Universitari, in viale La Plaia la Regione ha cassato i vecchi progetti
L’Ersu sta studiando anche lo «studentato diffuso» nel centro
di Roberto Paracchini
CAGLIARI. I progetti preesistenti della casa dello studente di viale La Plaia sono stati depennati. Al loro posto si è ipotizzata una struttura di 500 posti letto. Questa la decisione presa dalla Regione, che ha rimodulato gli interventi anche in termini di studentato diffuso.
Su queste indicazioni l’ente strumentale della Regione per il diritto allo studio (Ersu) ha attivato una commissione tecnica «che coinvolge i tre settori interessati», spiega Gian Carlo Nonnoi, presidente dell’Ersu. «Il nostro obiettivo - continua Nonnoi - è quello di mettere assieme le esigenze della Regione (che traccia il quadro), del Comune (per i riflessi urbanistici e sociali) e dell’Ersu (per le esigenze degli universitari fuori sede). Per quanto riguarda, poi, il discorso della nuova casa dello studente (di cinquecento posti) per viale La Plaia, i tempi sono legati ai fondi. Dei finanziamenti precedenti, solo una parte è ancora disponibile in quanto erano legati a determinanti tempi, ormai scaduti. La parte di stanziamento mancante dipende dalla volontà politica».
La commissione tecnica è al lavoro e sta operando sulla base di indicazioni che hanno sottolineato l’esigenza di creare i posti letto per gli universitari (ma anche gli altri servizi, come mense, biblioteche ecc.) in prossimità dei luoghi della didattica. Il che significa che queste strutture dovrebbero essere realizzate attorno ai poli umanistico (Lettere e Sienze della formazione), tecnico scientifico (palazzo delle Scienze e Ingegneria) e giuridico-economico (facotà di Economia, Scienze politiche e Giurisprudenza), che si trovano nell’area che va da viale Buoncammino a Tuvixeddu-Tuvumannu. Andrà, poi, tenuto conto della cittadella universitaria di Monserrato dove vi sono diversi corsi di laurea in Scienze e quasi tutta la facoltà di Medicina e Odontaoriatria. «Questo polo - precisa Nonnoi - vive sino a una certa ora, poi scompare proprio perchè non vi sono servizi collaterali di alcun tipo». Il discorso, quindi, coinvolgerà anche l’hinterland.
Nei mesi scorsi si è parlato di una riconversione in funzione degli universitari del San Giovanni di Dio e dell’ospedale militare, e di studentato diffuso nel centro storico. «La commissione tecnica - spiega Nonnoi - ha proprio questa funzione: di verificare le esigenze dei soggetti interessati. Tra l’altro in quell’area vi sono anche altre strutture militari in via di dismissione, che potrebbero essere utilizzate per i servizi. Ma va detto, però e se ci sarà la volontà politica, l’interveneto in viale La Plaia può essere realizzato in tempi più celeri».
Come accennato, nell’ex semoleria la Regione pensa a una struttura di circa cinquecento letti e non ai circa mille dei progetti precedenti. In particolare le ipotesi prevedevano 914 posti nella prima versione, quella dell’architetto Di Martino, e 1.008 nella versione del brasiliano Da Rocha. L’antefatto della storia racconta di una delibera del 2008 del consiglio comunale che respinse il progetto di campus di Da Rocha, voluto dall’allora presidente della Regione Renato Soru, per «eccesso di volumetria» (di 43.560 metri quadrati), oltre il doppio dell’ipotesi di Di Martino. Ma ora entrambi i progetti sono stati accantonati a favore di un’idea che riduce del 50 per cento la capienza della nuova struttura, però ancora da progettare.