Covid, numeri drammatici nelle ultime due settimane in Sardegna: “Anche 111 positivi in un giorno”
Contagiati, ma anche ricoverati negli ospedali e in terapia intensiva. Christian Solinas snocciola i dati “mai registrati nel periodo del lockdown: rischio emergenza” e rilancia su test di ingresso e tamponi per chi arriva nell’Isola
Gli ultimi quattordici giorni? Non sono stati certo facili, per la Sardegna, alla voce “contagi” e “ricoveri” per Coronavirus. A snocciolarli, all’interno della nuova ordinanza con la quale rimarca l’obbligo ai test di ingresso e tamponi per chi arriva nell’Isola, è il presidente Christian Solinas. Eccoli: 650 persone in isolamento domiciliare, il triplo del dato percentuale relativo al picco del periodo del lockdown, con un assestamento a quota 2190 casi; i ricoverati in ospedale sono stati 14 in più, “raggiungendo in buona sostanza il dato percentuale del periodo del lockdown e attestandosi in circa 116 casi”. Ancora: “Diciannove ricoverati in terapia intensiva, incremento notevole nel corso delle ultime due settimane” e “strettamente connesso all’aumento esponenziale dei decessi, passati da 140 a 156”. Numeri utilizzati come “considerazioni”, da parte di Solinas, per giustificare l’ordinanza-bis valida sino al prossimo 23 ottobre. E poi: “L’ultimo bollettino diffuso dall’Unità di crisi regionale registra ben 111 casi, ossia un dato percentuale mai registrato neppure nel periodo del lockdown, così da evidenziare il rischio di una vera e propria emergenza che impone la necessità e l’urgenza di intervenire a tutela del diritto alla salute delle persone”.
I numeri resi noti dal presidente della Regione sono l’anticamera, insieme ai circa 300mila arrivi previsti tra ottobre e dicembre, per “promuovere” la nuova ordinanza. Il giorno della verità sarà domani: il Tar ha bloccato il documento dell’11 settembre scorso che, di base, conteneva le stesse regole e indicazioni. Ma non i numeri: domani la decisione dei giudici.