Rassegna Stampa

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Cagliari, “negata per il Covid la pista di Monteclaro agli atleti di un società di pattinaggio corsa

Fonte: web Castedduonline.it
15 settembre 2020

Cagliari, “negata per il Covid la pista di Monteclaro agli atleti di un società di pattinaggio corsa”

I genitori: “Costretti a trasferte nell’hinterland per far allenare i nostri figli”

 


“Siamo un gruppo di genitori i cui figli praticano il pattinaggio corsa in una società dilettantistica di Cagliari. Prima dell’esplosione dell’emergenza Covid gli atleti, alcuni dei quali hanno conseguito ottimi risultati nelle gare regionali, si sono allenati nella pista di via Rockefeller (chiusa nel 2018 e mai ufficialmente riaperta) e in quella di Monte Claro. Le attività sono riprese a maggio di quest’anno, con l’inizio della Fase 2, nell’impianto di Monte Claro e sono proseguite fino a luglio”. Comincia così la lettera denuncia dei genitori degli atleti dell’ASD Mlskate Cagliari.

“Al rientro dalle ferie e al momento di riprendere gli allenamenti, l’amara sorpresa – raccontano – la Città Metropolitana non intende riaprire l’impianto per ragioni di sicurezza legate proprio al Covid, nonostante gli atleti non siano tanti, i loro allenamenti si svolgano su più turni e i genitori sostino lontano dalla pista per non creare assembramenti”.

“Visto il diniego delle autorità cittadine, – continuano – gli allenamenti devono per forza di cose svolgersi in siti di fortuna: al Poetto per la preparazione atletica e, per il pattinaggio vero e proprio, si è costretti a chiedere ospitalità a società dell’hinterland che hanno a loro disposizione un impianto.

Ci chiediamo il perché di questo atteggiamento di eccesso di prudenza adottato dalla Città Metropolitana, che ha l’effetto di danneggiare i nostri atleti e noi genitori costretti a trasferte indesiderate e la società, che in poco tempo ha visto scemare il numero di iscritti proprio per via dell’impossibilità di fare attività nelle piste cittadine. Eppure, ci consta che non ci sia alcun divieto di aprire gli impianti sportivi ma solo la raccomandazione di osservare le norme di distanziamento sociale e, più in generale, di prudenza.

“Sarebbe il caso che le autorità cittadine mettessero i nostri ragazzi in condizione di potersi allenare regolarmente negli impianti cagliaritani senza essere costretti ad emigrare: se possiamo permetterci, riaprire quello di via Rockefeller senza continuare farlo marcire inutilmente potrebbe essere un’idea da prendere in considerazione” concludono.