Via le jacarande dal largo Carlo Felice. L’agronomo: “Decisione inevitabile”. Ghirra: “Vigileremo”
Ventitré delle centoventi piante di Jacaranda del largo Carlo Felice saranno abbattute. Secondo l'agronomo del Comune di Cagliari, «si tratta di una decisione inevitabile», ma assicura che non si tratta di un addio. Per Francesca Ghirra, consigliera comunale del gruppo dei Progressisti, «bisognerà comunque vigilare».
«Il largo Carlo Felice riavrà le sue jacarande». A dirlo è Nicola Sedda, agronomo della società che per i prossimi cinque anni gestirà il Verde pubblico di Cagliari, presente questo pomeriggio al sopralluogo congiunto delle Commissioni Verde pubblico e Sicurezza del Comune di Cagliari, durante il quale si è fatto il punto della situazione di questo bellissimo esemplare di pianta diventato un’attrazione per cagliaritani e turisti. La notizia dell’imminente abbattimento di 23 di queste piante ha destato molta preoccupazione e sollevato numerose polemiche.
Ma l’agronomo è sicuro che verranno sostituite: «L’Amministrazione comunale non lascerà di certo il largo Carlo Felice privo di questa specie arborea diventata ormai il simbolo di questa centralissima via. A tutti dispiace vederla “spoglia” per un po’, ma la sicurezza viene prima di tutto. C’è stato un attacco da parte di alcuni parassiti che mangiano letteralmente il legno. Un attacco che comincia dalla radice per poi coinvolgere tutta la struttura. Con l’andar del tempo questa situazione, insieme alle ruote delle auto nei parcheggi, ha provocato ingenti danni alle piante colpite, le cui conseguenze si vedono ad esempio in occasione di forti temporali e forte vento, quando i rami si staccano e cadono sulle macchine. Si è reso dunque necessario intervenire con l’eradicazione». In totale, sono 120 le jacarande nel largo Carlo Felice. Di queste, appunto, 23 sono risultate fortemente danneggiate. «Saranno portate nel vivaio comunale di Corongiu, a Sestu. Lì verrà valutato lo stato di ogni singola pianta e, laddove possibile, si procederà con il trattamento adeguato per poterla curare. In caso contrario, quelle ritenute non curabili e troppo pericolose verranno abbattute».
In ogni caso, assicura Sedda, torneranno al loro posto, ma le tempistiche dipendono appunto dallo stato in cui versano: «Ovviamente se non saranno recuperabili bisognerà sostituirle, dunque cercarle nei vivai o farle arrivare da altre regioni. Comunque, anche per quelle che hanno semplicemente bisogno di essere trattate, non potranno essere reimpiantate prima dell’autunno o dell’inverno, poiché il caldo le rovinerebbe nuovamente». L’esperto interviene anche sulla questione dei dieci pini potati in viale Buoncammino: «Pure lì lo stato di quelle piante era gravemente compromesso dai funghi che hanno fatto marcire il legno e la decisione presa dal Comune era inevitabile, bisognava agire molto prima». In
questo caso, però, verranno impiantate in altri punti della città: «Il punto dal quale sono state eradicate è pericoloso, si rischierebbe di doverle abbattere fra dieci anni. Rappresenta anche un pericolo per i passanti».
Per Francesca Ghirra, consigliera comunale del gruppo dei Progressisti, «quella di oggi è stata una riunione chiarificatrice. Molti dubbi sono stati chiariti grazie alla presenza di esperti del settore. Certo, avremmo voluto essere avvisati prima dell’abbattimento dei pini di viale Buoncammino, sarebbe stato più corretto. Già durante la nostra Giunta, l’ex assessore Paolo Frau aveva previsto un grosso intervento sugli alberi malati in città e fatto un bando per la gestione del Verde pubblico con uno stanziamento di 5 milioni per la manutenzione e il monitoraggio. Anche se dalla riunione di oggi abbiamo avuto rassicurazioni, la preoccupazione rimane e vigileremo costantemente sul mantenimento della promessa».
Su 14 mila piante presenti nel capoluogo sardo, ne verranno abbattute una sessantina. La speranza di molti cagliaritani e non, è di rivedere il prima possibile le jacarande (ovviamente sane) al loro posto in quella che ormai è diventata una delle cartoline più suggestive della città, proprio grazie a questi splendidi alberi.