Rassegna Stampa

Il Sardegna

Ancora piogge e stato d'allerta Cagliari resta col fiato sospeso

Fonte: Il Sardegna
25 settembre 2009

Maltempo. Disagi, crolli e molta paura per il temporale che si è abbattuto sul capoluogo. Oggi nuovo allarme

Allagamenti a Pirri, polemiche sui lavori comunali: «Quando il riassetto idrogeologico?»

Cagliari è ancora col fiato sospeso. Anche per oggi, e dopo le forti piogge di ieri, la protezione civile ha diramato un'altra allerta meteo: livello di criticità elevata per il rischio idrogeologico e il pericolo di inondazioni. In caso di temporale la Protezione civile consiglia di stare nella a casa, ma evitando di occupare i piani interrati e limitare gli spostamenti in auto ai casi più urgenti. Le previsioni annunciano temporali e forti raffiche di vento, fulmini. L'allarme partito dal Dipartimento della protezione civile regionale, è arrivato al sindaco di Cagliari Emilio Floris che l'ha trasmesso alla Polizia Municipale e alle squadre comunali. La tensione maggiore riguarda Pirri, presidiata per tutta la giornata da quattro squadre della Protezione civile. Tre i mezzi pronti ad entrare in azione: uno si trova all'angolo tra via Balilla e via Santa Maria Chiara, un altro in via Dolianova e uno accanto alla rotonda di via Cadello. Il Comune sconsiglia il parcheggio in via Dolianova e zone limitrofe: a disposizione i posti auto della piscina di Terramaini. Due invece le squadre impegnate nel resto del capoluogo. Quella di ieri è stata una giornata dura per chi si occupa di soccorsi. L'acquazzone che in alcuni momenti ha creato barriere di pioggia ha causato allagamenti a Pirri (in via Savinio, in via Duca di Genova, via Stamira e in via Marmilla) e in zona Koch, (in via Koch e in piazza Virchow). Una voragine si è aperta in viale Trento, mentre in piazza Falchi a Sant'Elia sono caduti pezzi di cornicione da un edificio. Un copione che in città si ripete puntuale. Per l'alluvione del 22 ottobre scorso, a Pirri ogni nuvola è una fitta al cuore. «Non è successo niente per fortuna», commenta una residente di via Sinnai, in passato vittima degli allagamenti, «stavolta l'acqua non è venuta giù tutta in una volta come il 22 ottobre». C'è anche chi di vivere a Pirri non vuole più sentire parlare: «Per me questi lavori in corso sono solo fumo negli occhi», accusa Nicola Spada, che abita in via Sinnai. «Si evita di risolvere il problema vero, che è quello del diametro troppo stretto del tubo che passa qui sotto. Per fortuna sto vendendo casa». La Municipalità di Pirri ha votato un documento: sì alla richiesta alla Regione dei 15 milioni di euro necessari per i lavori e sì alla realizzazione del “collettore 70”, l'unico in grado di fronteggiare l'acqua in arrivo da Barracca Manna. «La Giunta comunale ci deve dire se ha intenzione di chiedere le somme alla Regione o se vuole continuare a limitarsi a pulire caditoie - chiede il consigliere Pd Emanuele Armeni - Il piano di riassetto idrogeologico dell'Università deve rimanere lettera morta?» Tonio Vincis, portavoce del comitato per Pirri spera «che i consiglieri comunali passati in Regione si ricordino di noi». ¦ EN.NE.