Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Sogno» memorabile al Lirico di Cagliari con Bolle e Murru

Fonte: La Nuova Sardegna
25 settembre 2009

VENERDÌ, 25 SETTEMBRE 2009

Pagina 37 - Inserto Estate





Coreografie di Balanchine basate sulle musiche di Mendelssohn In scena anche Polina Semionova


di Gabriele Balloi
CAGLIARI. Una serata, quella proposta dall’ente Lirico mercoledì, che resterà a lungo nella memoria degli spettatori, che hanno applaudito a lungo stelle della danza come Roberto Bolle e Massimo Murru, originario proprio di Quartu (città dei suoi genitori). È approdato al Comunale per la prima volta l’intero Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, con l’acclamatissimo «Sogno di una notte di mezza estate», nella coreografia di George Balanchine e le musiche di Felix Mendelssohn-Bartholdy, in calendario per la Stagione operistica e di balletto 2009 del Lirico di Cagliari.
Una produzione che ha fatto il giro del mondo riscuotendo uno straordinario successo di pubblico e critica. Così, dopo la recente ripresa scaligera, sarà in trasferta a Cagliari fino al 30 settembre, avvalendosi, per le recite di apertura, delle più grandi étoiles a livello internazionale: Roberto Bolle, Massimo Murru (primi ballerini della Scala) e con Polina Semionova in veste di prima ballerina ospite. L’allestimento fu presentato la prima volta nel 2003, al Teatro degli Arcimboldi di Milano, in occasione del centenario della nascita e del ventennale dalla scomparsa di Balanchine, di cui infatti si riprende la storica e insuperata coreografia, risalente al 1962 per il New York City Ballet.
Con le rappresentazioni di quest’anno, invece, si festeggia nientemeno che il bicentenario della nascita di Mendelssohn, la cui musica viene eseguita nella tournée cagliaritana dall’Orchestra del Lirico diretta da David Garforth, insieme al Coro di voci femminili preparato da Fulvio Fogliazza e, come soliste, alcune cantanti del coro stesso: Graziella Ortu, Beatrice Murtas, Maria Grazia Chirco, Irene Macutan. Ai settanta elementi della compagnia scaligera, si sono affiancati i piccoli allievi delle scuole di balletto della Sardegna nel ruolo dei ventiquattro piccoli elfi.
Difatti, il «Sogno di una notte di mezza estate», ispirato all’omonima commedia di William Shakespeare (A Midsummer Night’s Dream) è un tuffo in un mondo onirico e fatato, dove il poeta elisabettiano ha lasciato confluire le più svariate mitologie, da quella greco-romana a quella celtico-norrena, spesso ibridando il mito con la fiaba e la leggenda. Ma, in realtà, vi sono ben tre piani narrativi che si intrecciano fra loro: il mondo delle fate, quello umano/terreno e quello meta-teatrale degli artigiani/attori. Tuttavia, memore delle scelte di grandi maestri come Petipa e Fokine, anche Balanchine tende a semplificare le vicende, perseguendo l’ideale di un balletto facilmente intelligibile al pubblico. Per questo unisce a momenti di “danse d’ecole” e di forme puramente canoniche, altre sequenze più mirate all’espressività drammatica, attraverso una generosa e innovativa gestualità pantomimica, che attinge largamente dal teatro di prosa.
L’allestimento scaligero rende dunque onore a quest’importante pagina di letteratura ballettistica, grazie a innumerevoli pregi fra cui, senza dubbio, gli interpreti di prim’ordine. Bolle è immancabilmente perfezionista nel ruolo di Oberon, a cui è affidata una delle più rilevanti e difficili variazioni “en vol” di tutto il repertorio classico maschile. Fenomenale anche Massimo Murru, soprattutto nel “pas de deux” con la Semionova: lui per l’agile ed aerea fermezza, lei per la grazia e la plasticità sinuosa dei movimenti. Ma ottimo è l’intero cast, tutto lo spettacolo, comprese le scene e i costumi di Luisa Spinatelli, è un distillato di raffinatezza artistica in grado di emozionare anche i più profani di una disciplina come la danza.