(VIDEO) Paure, incertezze e voglia di ricominciare della scuola sarda: parlano insegnanti e presidi
Si avvicina il ritorno a scuola. In Continente le lezioni riprenderanno il 14 settembre, mentre in Sardegna il 22, come deciso dalla Regione. Ma l'anno scolastico inizierà ufficialmente il primo settembre per docenti e alunni che devono recuperare alcune materie. Un rientro denso di incertezze e che preoccupa non poco insegnanti e famiglie, mentre i presidi rassicurano sulle misure anti-contagio.
Si avvicina il ritorno a scuola. In Continente le lezioni riprenderanno il 14 settembre, mentre in Sardegna il 22, come deciso dalla Regione. Ma l’anno scolastico inizierà ufficialmente il primo settembre per docenti e alunni che devono recuperare alcune materie. Un rientro denso di incertezze e che preoccupa non poco insegnanti e famiglie, mentre i presidi rassicurano sulle misure anti-contagio. Nel vertice tra governo e Regioni di ieri non c’è stata nessuna intesa sulle linee guida. Oggi ci sarà un nuovo confronto. Intanto sono partiti in primi test sierologici per insegnanti e per il resto del personale scolastico.
Ciò che accomuna i docenti è quella che considerano “incertezza” sulle linee guida stilate dal Ministero dell’Istruzione. «Sono un po’ preoccupata, ci stanno mandando al patibolo – dice S.G., insegnante in una scuola dell’infanzia di Cagliari che preferisce rimanere anonima – Non è certo colpa delle istituzioni scolastiche, ovviamente. Non so quali saranno le modalità di rientro, perché non c’è molta chiarezza. Non ho idea di come verranno disposti i banchi e di come dovrà essere gestito il distanziamento. Credo che bisognerebbe diminuire il numero di bambini per classe, con un massimo di 10 per ogni aula e un docente per ogni classe. In questo modo si garantirebbe maggior distanziamento. Ma per fare questo sicuramente ci sarebbe bisogno di più aule e so che non è fattibile, almeno per quanto riguarda dove lavoro io».
Anche per Silvia Messori, docente di matematica e scienze all’Istituto comprensivo “Angius” di Portoscuso, una scuola media, c’è poca chiarezza: «Stiamo aspettando di sapere qualcosa di certo. I banchi monoposto ci arriveranno non prima di dicembre, ma fortunatamente la nostra scuola ha degli arredi moderni che abbiamo ricevuto tramite il programma regionale Iscola. Inoltre abbiamo aule spaziose e pochi alunni, quindi il problema del distanziamento non si pone. Mi preoccupa come far capire ai nostri ragazzi che dovranno rispettare le norme anti-Covid. Nella nostra scuola ci sono anche ragazzi disabili e iper attivi, dunque penso ci voglia un approccio personalizzato per ogni alunno e occorre tranquillizzare le famiglie», conclude l’insegnante, che è anche sindacalista di Flc-Cgil.
«Non sarà facile adeguare le strutture, e garantire che gli studenti rispettino le misure anti-contagio – dice Gabriella Tarca, docente di italiano e latino al Liceo Classico, Linguistico e delle Scienze umane “B.R. Motzo” di Quartu – Temo che il sistema possa non reggere , che si manifestino contagi diffusi che obblighino classi o interi istituti alla quarantena. Credo che la decisione di riaprire la scuola sia sacrosanta e che il Ministero abbia preso la decisione giusta. Visto che l’affollamento dentro gli istituti e durante gli spostamenti per il raggiungimento delle rispettive sedi sarà inevitabile, credo sia assolutamente necessario prevedere anche controlli frequenti. Per quanto riguarda i banchi monoposto – prosegue la docente – mi risulta siano stati previsti e richiesti già a luglio e naturalmente, riguardo ai trasporti per raggiungere l’istituto, dato anche lo spiccato pendolarismo dei nostri studenti, sicuramente si cercheranno accordi con i gestori del trasporto pubblico e verrá predisposto tutto il possibile per garantire la sicurezza di studenti e lavoratori. Se tutti saranno attenti e se ci sarà la collaborazione con gli altri attori coinvolti nella riapertura delle scuole, non ci saranno problemi».
I presidi, invece, dicono che le linee guida sono chiare e assicurano di essere pronti a partire in totale sicurezza, pur ovviamente non nascondendo timori per eventuali contagi che, precisano, non dipenderanno dagli istituti che si stanno attrezzando al meglio per rispettare le norme anti-Covid. Nelle due video interviste qui sotto, due dirigenti scolastici, Valentina Savona del Liceo scientifico Pacinotti e Roberto Pianta del Liceo classico Dettori, spiegano come si stanno attrezzando e cosa ne pensano delle linee guida del Ministero.