Ora è realtà: dopo 20 anni via alla Zona Franca Doganale di Cagliari
Dopo 20 anni vede la luce l’infrastruttura dalla quale ripartirà il rilancio del porto industriale. Le aziende potranno assemblare a Cagliari merci da vendere poi all’estero: tutto esentasse. In arrivo tanti posti di lavoro. Il presidente del Cacip Mattana: “Un’opportunità di sviluppo per tutta la Sardegna”
Finalmente al via la zona franca doganale presso il porto industriale di Cagliari. Dopo 20 anni vede la luce l’infrastruttura dalla quale dovrebbe ripartire il rilancio del porto industriale, al palo dopo gli abbandoni di Cict e le posizioni estremiste sui vincoli ambientali. Le imprese potranno stabilirsi a Cagliari, lavorare e assemblare prodotti e venderli all’estero: tutto esentasse. Questo consentirà alle aziende di poter tenere bassi i prezzi delle merci e guadagnare competitività sui mercati.
Stamattina nello scalo di Macchiareddu la conferenza stampa di presentazione.
“La Zona Franca doganale è stata istituita nel 1998 e definita nel 2001 con l’istituzione della Cagliari Free zone, la società di gestione”, ha dichiarato Salvatore Mattana, presidente del Cacip, “i lavori per le urbanizzazioni partiti nel 2019 e completati a giugno, riguardano (fogne, illuminazione, rete idrica e banda ultralarga), ma l’area totale è ben più ampia (36 ettari). Inaspettatamente è arrivata la buona notizia del vincolo del superamento del vincolo paesaggistico. Ora 9 ettari sono disponibili ed entro 16 mesi saranno realizzati i due edifici. E’ uno dei tasselli che può rendere il porto attrattivo. Si tratta di un’opportunità per tutta l’area metropolitana di Cagliari e per tutta la Sardegna”.
“Ora aspettiamo la gara per nuovo terminalista e il via alla Zes (zona economica speciale, ndr)”, ha dichiarato il sindaco della Città metropolitana di Cagliari Paolo Truzzu, “è un’opportunità per far crescere la città e l’Isola”. “Abbiamo perso 14 mesi a causa di un atteggiamento omissivo che ha creato dei danni”, ha dichiarato polemico contro il Mibact Massimo Deiana, presidente dell’Autorità portuale, “ma ora abbiamo un luogo concreto per gli investitori , abbiamo la zona franca, abbiamo superato i vincoli paesaggistici e ora attendiamo il via alla Zes, per la quale poi dovremo cercare i finanziamenti”, mentre l’assessore regionale all’Industria Anita Pili ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto in sinergia tra le istituzioni.
Il Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari ha completato le scorse settimane i lavori di urbanizzazione primaria e sono pronti per essere assegnati agli imprenditori 9 lotti di differenti superfici dotati di tutti i servizi.
Sono inoltre immediatamente disponibili ulteriori 20 ettari interamente infrastrutturati, esterni all’area della zona franca e ubicati fra la banchina del porto industriale e la SS 195.
Le aziende potranno svolgere tutte le attività, da quelle più prettamente industriali, ai servizi alla trasformazione di semilavorati, usufruendo dell’esenzione totale doganale da tutte le imposte.
In sostanza le imprese potranno importare materie prime e semilavorati, trasformarli in altri semilavorati o prodotti finiti ed imbarcarli per destinazioni estere senza pagare nessun tipo di imposta.
È il primo passo concreto, dopo l’ottenimento dell’autorizzazione paesaggistica, per il rilancio del porto. I prossimi passi sono finalizzati ad individuare un nuovo soggetto gestore della banchina, mediante l’aggiudicazione del bando indetto dall’Autorità del Sistema Portuale e l’avvio di una fase di nuove localizzazioni, per le quali si auspica che la Regione Sardegna proponga un serio programma di incentivi alle imprese.