Imbrattata la statua di Carlo Felice: “Vandali, ma quel monumento va tolto”
Ancora non è chiaro se la mano anonima che in questi giorni ha imbrattato la statua intitolata a Carlo Felice, a Cagliari, sia da ricollegare al movimento di protesta mondiale Black lives matter oppure sia un gesto vandalico fine a se stesso. Di certo c’è che il monumento di piazza Yenne è stato deturpato con due chiazze di vernice rossa e la Digos ha avviato le indagini per risalire agli autori.
La notizia, rimbalzata sui social, ha suscitato numerosi commenti di disapprovazione ma anche quelli di chi non sopporta la presenza del viceré sabaudo in quella posizione così centrale e turistica. Negli ultimi mesi infatti, in Sardegna si è fatto più acceso il dibattito tra chi vorrebbe eliminare le strade intitolate ai Savoia dai Comuni sardi, perché considerati tiranni, e chi invece chiede di non cambiare nulla per rispetto della storia. Nel caso di Cagliari da alcuni anni è online una petizione (oltre 1.700 firme raccolte) per chiedere di spostare il monumento dedicato a Carlo Felice, ma oggi il comitato che propone l’iniziativa prende le distanze dal gesto: “Ci dissociamo da questa azione vandalica – scrivono in una nota – e la condanniamo fermamente auspicando che il responsabile sia individuato e adeguatamente sanzionato”.
La vicenda è anche occasione per ribadire alcuni punti presenti nella petizione: “Occorre inserire la storia della Sardegna nei programmi scolastici, rivedere la toponomastica e i simboli dei Savoia ancora presenti e sostituire le statue dedicate ai sovrani sabaudi con altri monumenti in ricordo di qualche eroe della lotta per la liberazione del popolo sardo dalle vessazioni dei dominatori succedutisi nei secoli. Per esempio, Giovanni Maria Angioy, Francesco Cilocco, Francesco Sanna Corda, i martiri di Palabanda”. An.De