Rassegna Stampa

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Sant’Elia, parcheggio Cuore: presidio degli ambulanti esclusi dal mercatino domenicale

Fonte: web Vistanet Cagliari
13 luglio 2020

Sant’Elia, parcheggio Cuore: presidio degli ambulanti esclusi dal mercatino domenicale
 

I 150 venditori ambulanti che per anni esponevano la loro mercanzia in piazza Sorcinelli, via Simeto e zone limitrofe, e che non possono più lavorare perché non hanno trovato posto nel nuovo mercato domenicale del parcheggio Cuore di Sant'Elia, si sono dati appuntamento stamattina in via Simeto (circa una trentina), in via Carignano e il resto proprio al mercato di Sant'Elia. Rubiu, Usb: «Urge una soluzione».

12 Luglio 2020 12:04 Stefania Lapenna
  
Lo avevano previsto e alla fine l’hanno fatto. I 150 venditori ambulanti che per anni esponevano la loro mercanzia in piazza Sorcinelli, via Simeto e zone limitrofe, e che non possono più lavorare perché non hanno trovato posto nel nuovo mercato domenicale del parcheggio Cuore di Sant’Elia, si sono dati appuntamento stamattina in via Simeto (circa una trentina), in via Carignano e il resto proprio al mercato di Sant’Elia. Enrico Rubiu, sindacalista Usb, dice che polizia municipale e forze dell’ordine «hanno impedito il presidio in via Simeto. Gli ambulanti sono andati a Sant’Elia per esprimere le loro richieste, non per disturbare gli altri colleghi che ci lavorano».

Nessuna mercanzia esposta, solamente un presidio di protesta per chiedere che venga trovata una soluzione e poter tornare a lavorare : «Con lo spostamento del mercato di Sant’Avendrace al parcheggio Cuore, 150 persone sono state “tagliate fuori” perché non ci sono posti liberi – afferma Rubiu – Si sta rischiando così di fomentare una guerra tra poveri. Gli ambulanti che hanno perso il lavoro dapprima a causa del Covid-19 e in seguito a causa dello spostamento del mercato, sono nella disperazione più totale. Non possono portare il pane a casa». All’arrivo degli ambulanti al parcheggio Cuore, gli organizzatori del mercato hanno offerto loro un posteggio, ma hanno rifiutato perché, come dichiara Rubiu, «si tratta di un luogo angusto che quando piove diventa facilmente fangoso».