Continuità, Solinas: “Il Governo ci aiuti. Per quella marittima manca il bando”
“Sulla continuità territoriale aerea attraversiamo una fase di transizione con una trattativa aperta con l’Unione Europea: in questo contesto sarebbe necessario che il Governo supportasse la Regione Sardegna”. Così il governatore sardo Christian Solinas, ascoltato nella commissione Trasporti della Camera per la discussione sullo stato dei trasporti e della mobilità in Sardegna. “Chiediamo che il rapporto con Bruxelles sia mediato dallo Stato – ha aggiunto -, per individuare un sistema di oneri di servizio pubblico che non rientri nella solita nozione di aiuto di Stato con cui l’Ue ha sinora liquidato tutti i tentativi della Regione di affermare un modello che garantisse tariffe, frequenze e passeggeri”.
Rispondendo a una domanda del deputato sardo M5s Nardo Marino, Solinas ha ricordato che “l’ultimo accordo con Bruxelles prevedeva uno studio della Regione per verificare l’effettiva realizzazione del fallimento di mercato”. Con la chiusura delle linee aeree per l’emergenza Covid, il percorso è stato rallentato e “abbiamo chiesto a ministero e commissione Ue di tenerne conto”. Solinas ha anche rilanciato sulla tariffa unica: “Abbiamo sempre pensato che se la linea aerea è l’autostrada che collega isola a terra ferma non esiste il pedaggio differenziato, la tariffa deve essere la stessa, riconoscendo la libertà per ciascun cittadino italiano e d europeo di poter raggiungere anche questa porzione di territorio continentale”.
“Il trasporto marittimo è ancora in capo allo Stato: siamo preoccupati perché si è ancora in una fase di proroga e il nuovo bando non ha ancora preso forma, quindi anche questo rappresenta per l’intero sistema economico produttivo e per i cittadini una fonte di incertezza per il futuro”. Il presidente Solinas ha ricordato anche che “facendo un ragionamento di leale collaborazione tra Stato e Regione, in tema di continuità marittima la Regione deve partecipare fin dal principio all’intero procedimento di individuazione delle rotte e delle frequenze”. Inoltre, “è necessario un regime che dia una certezza agli operatori e la possibilità al sistema economico di essere riallineato ai costi che sopportano su terraferma”.