Il sindaco, Allegri, Ventura e gli stranieri: su Cagliari-Inter accuse sproporzionate da Moratti. Riva: «Ci chiamavano pecorai»
Polemica dopo la contestazione a Balotelli ed Etò'o
Il sindaco: «Non mi sono accorto di nulla, credo che la questione sia stata ingigantita». Gigi Riva: «Eravamo noi a subire i cori razzisti: ci chiamavano pecorai e banditi, nessuno ci difendeva».
Cagliari città xenofoba? Non per i rappresentanti di istituzioni, forze di polizia, operatori sociali e del volontariato, uomini di sport. A far rumore le dichiarazioni del presidente Massimo Moratti , riprese da tivù e quotidiani nazionali, sui presunti cori razzisti indirizzati a Balotelli ed Etò'o durante Cagliari-Inter. Provocazioni che, secondo il patron nerazzurro, avrebbero dovuto portare l'arbitro Orsato a fermare il match.
Ventiquattr'ore dopo le repliche che arrivano da Cagliari sono unanimi: «Non siamo mai stati una città razzista, è la nostra storia a parlare per noi - dice il sindaco Emilio Floris - non c'è stata alcuna premeditazione, tanto che dalla tribuna d'onore non mi sono accorto di nulla. Balotelli non è stato né fischiato né apostrofato quando ha fatto il suo ingresso in campo. Credo che qualche contestazione, a prescindere dal colore della sua pelle, l'abbia subita a seguito di qualche episodio controverso che l'ha riguardato». Il primo cittadino è infastidito dal rilievo dato alla vicenda dai media nazionali: «La si è ingigantita oltre il lecito - conclude - scordando che Cagliari ha un passato e un presente di accoglienza nei confronti degli stranieri. Qua i vigili urbani sono stati aggrediti da qualche extracomunitario e nessuno si è mai sognato di praticare o predicare reazioni inconsulte, come forse sarebbe successo in altre parti d'Italia. Ricordiamo anche che a Cagliari hanno vissuto benissimo campioni come Uribe, Dely Valdes, Oliveira, Mboma e Suazo».
Anche l'allenatore rossoblù Massimiliano Allegri ha parlato di esagerazione: «Ho sentito solo una contestazione nei confronti di Etò'o, non certamente legata a questioni razziali - ha detto ieri, durante la conferenza stampa di presentazione del match di oggi col Bari - il giocatore camerunense ha simulato un infortunio quando l'Inter si trovava in vantaggio ed è stato beccato dal pubblico esclusivamente per questo». Gli fa eco anche l'allenatore del Bari Giampiero Ventura , tecnico dei rossoblù per diverse stagioni tra serie B e serie A. «Sono stato quattro anni a Cagliari e ho conosciuto una curva che non tifava contro ma che voleva rappresentare una intera regione. Non credo alla spinta razzista, una cosa orribile, nei fischi a Balotelli».
A respingere l'etichetta di città intollerante è anche l'assessore ai Servizi sociali Anselmo Piras , che ricorda «le iniziative legate all'integrazione e all'accoglienza che vengono messe in campo sia dal Comune che da tantissime associazioni di volontariato - ricorda - se qualche singolo ha sbagliato, ricorrendo a espressioni razziste, non si possono condannare gli altri 25 mila tifosi che erano allo stadio e men che meno l'intera città». Dall'ex bomber rossoblù Gigi Riva arriva una difesa accorata di Cagliari e del suo alto grado di civiltà: «Per anni siamo stati noi a essere oggetto di cori razzisti quando giocavamo in trasferta - ricorda - ci chiamavano banditi, pecorai e non si registravano certo queste levate di scudi. Noi, specie a metà degli anni '60, ci sentivamo ancora più stimolati da questo tipo di accoglienza. Giocavamo con Néné e Gallardo (entrambi di colore), che erano assolutamente adorati dalla nostra tifoseria». E il dirigente federale ne ha anche per Balotelli, giocatore nel giro della nazionale under 21 e in odor di convocazione in quella maggiore: «Deve maturare ed evitare comportamenti che possono sembrare provocatori - ammonisce - solo così potrà essere inattaccabile quando qualche fanatico lo apostroferà con cori xenofobi. Deve farsi rispettare ma evitare atteggiamenti sbagliati».
Abdou Ndiaye , senegalese, di professione mediatore culturale e responsabile dell'ufficio immigrazione del patronato Inas-Cisl, getta acqua sul fuoco: «Non drammatizzerei quello che è successo, anche se episodi singoli di razzismo possono sempre verificarsi e vanno condannati - chiarisce - Cagliari in generale è una città tollerante e nella quale è facile integrarsi. Tutto il resto mi sembra esagerato. Per quel che riguarda Balotelli posso solo dire che i fischi nei suoi confronti sono sbagliati due volte. Anzitutto perché nessuno dev'essere discriminato per il colore della pelle e poi perché lui è italiano a tutti gli effetti, gioca persino in nazionale». Radhouan Ben Amara , di origine tunisina, è docente universitario e consigliere comunale: «Ho scelto di vivere qua e non me ne sono mai pentito - chiarisce - nessuno, in 25 anni, mi ha mai rivolto un'espressione razzista. Le accuse di Moratti sono ingenerose».
ANTHONY MURONI
23/09/2009