Fase 3, registrazioni per i viaggiatori: caos tra app e autocertificazioni
Arrivare in Sardegna per i turisti e non solo negli ultimi giorni è diventato un rebus da risolvere. Molti viaggiatori, infatti, hanno dovuto fare i conti con la registrazione entrata in vigore per frenare la diffusione del coronavirus. Nei primi giorni di riapertura in molti non sapevano nulla, successivamente è arrivata l’autocertificazione, e da ieri la registrazione sul sito della Regione e quella sulla app ‘SardegnaSicura’. Potrebbe sembrare tutto lineare, ma così non è. I deputati del Pd hanno sollevato, infatti, il problema della privacy e della gestione dei dati recuperati con l’app o la registrazione online alla quale si affianca quella voluta dal Governo inserita nella nuove linee guida per il trasporto aereo.
I viaggiatori quindi, almeno se non dovessero nelle prossime ore cambiare le cose, per poter raggiungere la Sardegna dovranno fare i conti con prenotazioni online, distanze di sicurezza sui velivoli, misurazione della temperatura, tenendo in mano il documento d’identità, la certificazione del Ministero, il cellulare per mostrare la registrazione con l’app o sul sito della Regione. Tutto mentre trasportano valige e passano i controlli di sicurezza. In pochi ancora sanno comunque di tutte le procedure. Come riporta oggi l’Unione Sarda nei primi giorni di sperimentazione della registrazione, alla Regione sono arrivate circa 70mila autocertificazioni cartacee. Da ieri è prevista solo quella telematica, sempre che il viaggiatore sia in possesso di uno smartphone. Rimane poi il problema della privacy, sollevato anche con una interpellanza presentata dai deputati Pd, Gavino Manca, Romina Mura e Andrea Frailis.
“Le autocertificazioni cartacee e digitali per entrare in Sardegna sono imperfette e rischiano di aumentare i disagi per chi viaggia verso la Sardegna. Lasciando aperti degli interrogativi per quanto riguarda la corretta gestione dei dati personali e sanitari”, scrivono i deputati chiedendo che la App si attenga ai principi di utilità, accessibilità, accuratezza, privacy, scalabilità e trasparenza. Insieme alla corretta gestione delle autocertificazioni lasciate negli aeroporti”.
“Su questo tema sono stati fatti tanti pasticci – spiega Gavino Manca – e tutt’ora chi viene in Sardegna non ha le idee chiare su come debba comportarsi. Dobbiamo essere certi che l’adozione di questa App sia snella e garantisca la privacy e la corretta gestione dei dati, così come richiesto dalla normativa europea. Si tratta di uno strumento utile ma va utilizzato nel modo migliore”.