Rassegna Stampa

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Fase 2, nessun passaporto sanitario. Solinas sotto attacco dell’opposizione

Fonte: web sardiniapost.it
4 giugno 2020

Fase 2, nessun passaporto sanitario. Solinas sotto attacco dell’opposizione

Il passaporto sanitario non ci sarà e nemmeno l’autocertificazione. Il progetto del presidente della Regione, Christian Solinas, è naufragato dopo aver creato un acceso dibattito dentro e fuori dai confini regionali. Il governatore ha cercato di tenere botta sino all’ultimo, spiegando a chi contestava la sua scelta, che si trattava di una tutela e non una discriminazione. Eppure l’ultima ordinanza firmata da Solinas lascia da parte il progetto per andare su un filtro più morbido: i turisti in arrivo saranno tracciati e, giunti in aeroporto, dovranno registrarsi tramite un modulo online o l’app ‘Sardegna Sicura’. Chi arriverà in porti e aeroporti dell’Isola dovrà sottoporsi alla misurazione della temperatura che non dovrà risultare superiore a 37,5 gradi.

Il presidente della Regione ha voluto voltare pagina dichiarando che “la Sardegna riapre ed è pronta ad accogliere i turisti e a offrire loro, oltre le tradizionali bellezze ambientali e paesaggistiche, una regione che garantisce la sicurezza sanitaria”. Il governatore parla della scelta di tracciare i turisti, sostenendo che “abbiamo voluto qualche cautela in più e abbiamo predisposto un sistema che, con la registrazione e la possibilità volontaria di accettare un’app che si occupa del tracciamento, darà l’opportunità di trascorrere una vacanza, garantiti anche dal punto di vista sanitario – ha aggiunto – Tutto questo lo incentiveremo ancora di più attraverso un sistema di voucher, di bonus spendibili in regione per chi vorrà, per senso etico e solidale, effettuare anche un test prima di arrivare in Sardegna”.

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Eppure dal centrosinistra c’è la volontà di fermarsi un attimo e ripensare alle ultime “settimane di comunicazioni contraddittorie, buone solo per creare confusione tra turisti e operatori, di polemiche basate sul nulla, alla ricerca di visibilità e comparsate televisive”. Il consigliere regionale del Progressiti, Massimo Zedda, ha puntato sul dito sulla condotta del presidente della Regione, convinto che il risultato sia stato soltanto “un modulo da compilare e una app da scaricare, se si vuole, e soprattutto se si trova visto che ancora non è disponibile. Una app – attacca Zedda nei suoi profili social – che non serve a tracciare i contatti di una persona positiva con altre persone, a differenza dell’app Immuni”. Nel frattempo, denuncia, “dalla Regione nessun aiuto ai Comuni, nessuna indicazione a hotel, campeggi e strutture ricettive: i sindaci e le imprese del settore turistico chiedevano, e con loro lo chiedevamo noi, un confronto costruttivo su questi temi per arrivare pronti a qualsiasi evenienza. Invece il presidente ha preferito fare da solo, e oggi siamo a questo punto”.

Critico anche il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus. “Niente passaporti, test o autorizzazioni – scrive sempre su Facebook – alla fine la montagna ha partorito un topolino e io ho la sensazione che sia stato buttato tanto tempo prezioso“.