Rassegna Stampa

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"Basta confusione su controlli e test, estate in pericolo": la rabbia dei Comuni turistici sardi

Fonte: www.youtg.net
20 maggio 2020

"Basta confusione su controlli e test, estate in pericolo": la rabbia dei Comuni turistici sardi


CAGLIARI. L'obbligo di quarantena per chi arriva in Sardegna è imposto fino al 2 giugno. E questa è l'unica certezza. "Gli operatori e i turisti sono completamente disorientati: senza certezze non potrà iniziare la stagione e diverse strutture decideranno di non aprire". L'allarme è lanciato dagli oltre 60 comuni turistici dell'Isola, che anche ieri - per la quinta volta - si sono riuniti nella Consulta online creata per cercare di dare risposte e suggerimenti a chi deve decidere quali devono essere le linee da seguire per cercare di tutelare il settore che produce il 14% del Pil della Sardegna, travolto dallo tsunami coronavirus. L'organismo è nato a Santa Teresa di Gallura, ma ha coinvolto quasi tutti i territori, fino a Cagliari, ma anche molte delle amministrazioni dell'interno.

Il tempo stringe e la preoccupazione di sta trasformando in terrore. "Prioritariamente", si legge in una nota stilata dalla portavoce Stefania Taras, assessore al Turismo a Santa Teresa di Gallura, "è emersa coralmente l’esigenza di avere certezze su tempi e modalità per la piena operatività dei porti e aeroporti sardi. Allo stato attuale se si dovesse riaprire la Sardegna dopo le altre regioni italiane, sarebbe elevato il rischio che chi ha intenzione di sceglierla come meta per le proprie vacanze possa, nel frattempo, scegliere altre destinazioni".

 

Tamponi, test salivari. Da fare all'arrivo. Anzi, no alla partenza. Tante, troppe versioni sui controlli futuri per impedire l'accesso di un positivo in Sardegna. Che i Comuni definiscono Covid Safe (sicura) non Covid Free (libera). "È stata richiesta" alla Regione, "la massima chiarezza sulle modalità per consentire l’accesso ai turisti nel territorio regionale. La ridda di voci su tamponi, test, passaporto sanitario ha disorientato chi avesse già prenotato e, purtroppo, costituisce un deterrente nei confronti di chi si accingesse a decidere di trascorrere le vacanze in Sardegna. Purtroppo le comunicazioni di questi giorni paiono confuse e discordanti", è spiegato nel documento, "elemento questo che questo non giova nella scelta delle vacanze".

E per chi dovesse riuscire ad arrivare, comunque, resta il problema del controllo sulle spiagge e sul distanziamento. Che costa. "Gli assessori comunali chiedono istruzioni chiare e uniformate, e le risorse per farsi carico della gestione in sicurezza dei propri territori", è la richiesta della Consulta, "Il controllo e contingentamento delle spiagge potrà avvenire anche attraverso una applicazione unica per tutto il territorio regionale. La comunicazione in loco, attraverso una cartellonistica chiara, dovrà utilizzare una immagine omogenea e chiara. Tutto questo comporta degli sforzi economici, che i comuni,anch'essi in sofferenza, non potranno sostenere. La Consulta chiede un intervento a sostegno dei comuni per le maggiori spese per comunicazione e controllo".