Fase 2, Truzzu tiene chiusa Cagliari: ‘Vietati gruppi con più di due persone’
Paolo Truzzu tiene chiusa la città. Per il sindaco di Cagliari, la fase 2 è ancora sinonimo di restrizioni severe. Così è scritto nell’ordinanza pubblicata nella serata di ieri e che entra in vigore da oggi, lunedì 18 maggio. Nel capoluogo dell’Isola, sino al 2 giugno sono vietati “gli assembramenti di più di due persone nei luoghi pubblici”, recita il primo articolo del provvedimento che non contempla la possibilità di fare attività ludiche e ricreative.
Il Dpcm di Conte, il numero 33 del 16 maggio
Insomma, a Cagliari la socialità resta congelata. Gli amici, a ben vedere, si possono incontrare uno per volta. E questo a differenza delle disposizioni nazionali che contemplano appunto “l’attività ludica e ricreativa”, oltre quella motoria, come scritto nel Dpcm 33 di sabato 16. Per Truzzu, invece, anche nei parchi cittadini si può andare solo per “svolgere individualmente passeggiate e, ove gli spazi e la presenza delle altre persone lo consentano, attività motoria e corse a piedi, mantenendo la prescritta distanza interpersonale”. Norme comunali e nazionali si equivalgono invece sul garantire “la distanza di sicurezza dalle altre persone di almeno un metro”.
A questo punto non è chiaro perché Truzzu abbia deciso così tanta prudenza. Come previsto l’ultimo Dpcm firmato da Giuseppe Conte, ulteriori restrizioni rispetto alle norme nazionali sono ammesse solo nel caso in cui vi siano particolari esigenze sanitarie. Ma appunto vanno motivate. Nell’ordinanza di Truzzu, invece, non è spiegato perché ai cagliaritani non sia consentito ritrovarsi, ciò che rientra tra le attività ricreative, pur nel rispetto delle norme di sicurezza, come il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine. A meno che il Comune di Cagliari non abbia in mano dati che sono in controtendenza rispetto a quelli sull’Rt regionale, che è il più basso d’Italia, allo 0,24, hanno certificato nell’ultimo rilevamento di ieri l’Istituto superiore di sanità e la Fondazione Bruno Kessler. Non solo: nell’ordinanza di Truzzu manca il riferimento alle famiglie.
A Cagliari sono sospesi ancora “tutti i mercati settimanali scoperti cittadini”, eccetto quelli “di generi alimentari e di fiori, ubicati su area pubblica o privata, a condizione che lo spazio sia delimitato al fine di garantire il controllo e il contingentamento degli accessi, consentiti nella misura massima contemporanea di non più di due clienti per ambulante”. Pure su questo fronte la norma di Truzzu è inspiegabilmente più severa rispetto a quella nazionale e alla stessa ordinanza firmata oggi dal presidente Christian Solinas e diffusa a notte fonda ai giornali. La Regione consenta l’apertura di tutti i mercati senza restrizioni per settore merceologico.
Ancora: a Cagliari i market non possono chiudere oltre le 21. Limitazioni anche per i bambini: “È vietato – si legge all’articolo 7 – l’accesso del pubblico alle aree gioco anche collocate nei parchi e nei giardini pubblici”. Oggi si attende un chiarimento da parte del sindaco. (al. car.)