Solinas ‘riapre’ l’Isola, parte la fase 2. Adesso andare in spiaggia è consentito
Tutti i negozi aperti. Tutti. E si può anche andare in spiaggia, a prendere il sole. L’uso delle mascherine, poi, è obbligatorio “in tutti i locali pubblici”. È questa, in sintesi, la fase 2 della Sardegna, contenuta nell’ordinanza numero 23 che l’Ufficio stampa della Regione ha spedito ai giornalisti a mezzanotte e 59 minuti. Le nuove disposizioni sono in vigore da oggi e sino al 2 giugno. Il provvedimento somma diciassette articoli, a cui aggiungono altrettanti allegati con tutti i protocolli di sicurezza approvati a livello nazionale e divisi per attività. Commerciale, artigianale o imprenditoriale. Come stabilito anche nel Dpcm 33, l’ultimo approvato dal premier Giuseppe Conte, la riapertura dei confini è invece rinviata al 3 giugno. Meglio: sino a martedì 2 non è prevista. Poi si tratterà di capire se e come cambierà la curva dei contagi: al momento continuano a essere ammessi solo gli arrivi per ragioni di lavoro, necessità, salute o per fare ritorno nel proprio domicilio (o residenza), secondo le regole in vigore dal 14 marzo attraverso l’ordinanza numero 9 del 14 marzo.
Dunque la Sardegna riapre. Per ora il mercato di riferimento è solo quello interno, come concordato sabato da Palazzo Chigi e Regioni attraverso un’intesa a cui i governatori hanno dovuto dare corso con propri provvedimenti normativi (Christian Solinas l’ha firmato alle 22,43 di ieri, domenica 17 maggio). Questi primi quindici giorni di Fase 2 servono a saggiare l’andamento di eventuali nuovi casi di positività. Un trend che, nell’Isola, stando anche all’ultimo Rt calcolato dall’Istituto superiore di sanità e dalla Fondazione Bruno Kessler, non dovrebbe conoscere variazioni significative: l’indice di contagio su scala isolana è allo 0,24, il più basso d’Italia. In assenza di ‘innesti’ esterni, ovvero di turisti infetti che possono ri-facilitare la circolazione del virus, non ci dovrebbero essere sorprese.
Cominciando dall’articolo 1, “sull’intero territorio regionale è obbligatorio l’uso delle mascherine in tutti i locali pubblici”. Il vincolo “vige anche nei luoghi all’aperto laddove non sia possibile mantenere il distanziamento di almeno un metro”, è scritto.
Alle attività commerciali che possono riaprire, è dedicato l’articolo 13. Con una premessa: tutte le ripartenze sono ammesse “in considerazione del valore calcolato dell’indice di trasmissibilità Rt, pari a 0,24, e fino a che questo non superi la soglia di 0,50”. Questo l’elenco delle attività inserito nell’ordinanza: “commercio al dettaglio in sede fissa, mercati, posteggi fuori mercato e chioschi, agenzie di servizi”; “servizi di somministrazione di alimenti e bevande ed attività, anche artigianali, che prevedono l’asporto e il consumo sul posto”; “attività turistiche relative alla balneazione”; “strutture ricettive alberghiere, ricettive all’aria aperta, alloggi in agriturismo”; “commercio al dettaglio”; “commercio al dettaglio su aree pubbliche, come mercati, fiere e mercatini degli hobbisti”.
Ancora: possono riprendere l’attività “uffici aperti al pubblico, pubblici e privati, studi professionali en servizi amministrativi”. Riprende anche “la manutenzione del verde”. Come nel calendario nazionale, da oggi riaprono anche “musei”. Via libera pure “tirocini”, compresi quelli “in presenza” che tuttavia devono essere svolti “nel rispetto delle indicazioni tecniche e operative definite nelle linee guida nazionali o nei protocolli regionali previsti per il settore”. Clicca qui per consultare il provvedimento completo.
L’ordinanza di Solinas ha già incassato un primo parere positivo. È quello di Emiliano Deiana, il sindaco di Bortigiadas alla guida di Anci Sardegna, l’associazione che raccoglie i 377 Comuni dell’Isola. Nelle settimane scorse, tra i due non sono mancate scintille: le fasce tricolori hanno accusato il governatore di fare lo scaricabarile (leggi qui). Oggi Deiana ha scritto su Facebook:”L’ordinanza del presidente, a mio parere, è assolutamente corretta dal punto di vista formale e sostanziale. Nella forma ordinatoria e per le scelte della ripartenza. Si sottolinea la prudenza sul superamento a livello regionale dell’Rt a 0,5 che determinerebbe scelte restrittive al suo verificarsi” nonché “della quarantena per chiunque torni in Sardegna da qui al 2 giugno. Come si vede, ma non era evidente solo ad alcuni ottusi e pochi stolti, quando c’è da condividere una scelta del presidente della Regione non ho nessun timore a farlo”.
Insomma, nessuna sorpresa: Solinas si è attenuto agli accordi di sabato siglati con Palazzo Chigi. Stavolta nessuna fuga in avanti, a differenza di quanto fatto in due occasioni, sia il 2 maggio con l’ordinanza 20 che giovedì 4 con la 22. Adesso i fari sono puntati sugli effetti economici che potrà generare questo primo ritorno alla normalità, senza trascurare appunto la curva dei contagi. Sullo sfondo l’ordinanza emessa dal sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, e che non contempla attività ludica e ricreativa nei parchi cittadini. E questo in controtendenza rispetto alle disposizioni nazionali. Oggi si attende che lo stesso sindaco chiarisca, se riterrà necessario, questo aspetto controverso del proprio provvedimento. (al. car.)