Ripartenza a macchia di leopardo, sindaci sardi spiazzati e in ordine sparso
Sindaci sardi spiazzati e in ordine sparso sulle riaperture di negozi, parrucchieri e centri estetici da lunedì 11, in anticipo rispetto al dpcm del premier Conte. La ripartenza è macchia di leopardo: pesa sulla firma o meno delle ordinanze la mappa finora incompleta pubblicata dalla Regione degli indici Rt Comune per Comune, il parametro per stabilire la diffusione del contagio fissato sotto lo 0,5 dall’ordinanza del governatore Christian Solinas per consentire le riaperture. Quel “non calcolabile” (n.c) che nella tabella compare accanto a 358 Comuni sui 377 in totale nell’Isola, spaventa.
Così molti sindaci hanno deciso di non autorizzare la ripartenza sin da domani. Qualche esempio: a Olbia, Carloforte e Villasimius si riparte, in tutti i 17 comuni della città metropolitana di Cagliari, Sassari, Alghero, Nuoro e Oristano, no. Non basta ai primi cittadini sapere – come ha spiegato Solinas – che la stragrande maggioranza dei Comuni sardi ha avuto una circolazione del virus tanto bassa da sterilizzare il parametro Rt, che assume valore dove è stato registrato un numero di casi positivi superiore a 30. I sindaci vogliono il dato preciso, quello definito statisticamente irrilevante perché compreso tra 0 e 0,5, e che sia messo nero su bianco che “non calcolabile” equivale a “indice inferiore a 0,5”. Un suggerimento arriva dal presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana.
“Il presidente della Regione – spiega – potrebbe prendere il dato medio regionale (0,48 ndr), farsi scrivere un parere motivato dal Comitato tecnico-scientifico e assumere su di sè l’onere e l’onore della riapertura, scavalcando i calcoli raffazzonati sui singoli Comuni e le approssimazioni successive”.
L’incertezza su l’Rt ha intanto prodotto uno strappo istituzionale tra il sindaco della città metropolitana di Cagliari, Paolo Truzzu (Fdi), e il governo regionale di centrodestra. Truzzu aveva chiesto di conoscere i dati almeno tre giorni prima, ma non gli è stato comunicato nulla di ufficiale. Il silenzio che si è imposto il sindaco in queste ultime 24 ore, indica uno strappo ormai consumato. Tornando all’Rt, Giovanni Sotgiu, professore di statistica dell’Università di Sassari, da pochi giorni nel Comitato tecnico-scientifico della Regione per l’emergenza Covid-19, l’esperto che ha ricavato l’indice di trasmissibilità dell’infezione che ha portato a tante polemiche, difende in un’intervista ai due quotidiani sardi il metodo utilizzato.
“I dati sono molto chiari. Poi, io non sono un politico, non posso commentare la reazione di un sindaco. Il nostro compito – spiega – è esclusivamente quello di mettere a disposizione gli elementi tecnici, su algoritmi che ci sono stati forniti dall’Istituto superiore di Sanità e dalla Fondazione Kessler, omologati al resto del Paese”.